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    Smeriglio a TPI: “Con l’ok sui fondi Ue per le armi il Pd tradisce la memoria di David Sassoli”

    Di Luca Telese
    Pubblicato il 10 Giu. 2023 alle 07:00 Aggiornato il 31 Lug. 2023 alle 19:30

    Onorevole Smeriglio, lei è l’unico italiano del gruppo Socialisti e Democratici che ha votato contro la risoluzione sulle armi.
    «Felice di averlo fatto». 

    Una posizione pacifista di principio?
    «Al contrario. E bisogna allargare lo sguardo, rispetto al cortile italiano». 

    Cioè?
    «Con questo voto abbiamo consentito il riarmo con fondi civili in tutta Europa!». 

    Spieghi.
    «Non riguarda solo l’Italia: da giugno si consente l’armamento di ventisette Stati fra cui le “democrature” che abbiamo combattuto. Un bel risultato».

    «Abbiamo» chi?
    «La sinistra che difende i diritti democratici. È l’ultima battaglia di David Sassoli prima di morire». 

    Quale?
    «Mettere fuorigioco la Polonia o l’Ungheria sulle cosiddette “condizionalità”». 

    Ovvero le libertà?
    «Il principio che stava a cuore a David, come a tutti noi: vuoi stare in Europa ma non rispetti l’indipendenza della magistratura? Non prendi fondi». 

    E ora?
    «La battaglia va in fumo. Si rifanno gli arsenali, pagati dall’Europa, attingendo a fondi sociali e civili!». 

    Benifei dice: chiediamo al Governo italiano di non usare Asap.
    «Ora no, certo: ma fra un anno chi può impedirlo? Glielo stiamo consentendo con un voto formale». 

    Non crede alle promesse?
    «Ci credo zero. Il tema è che è caduta la diga, e si è creato, se mi consente una metafora idrica, un invaso». 

    Cioè?
    «Tutta la spesa non realizzata diventa potenzialmente spesa per le armi». 

    Perché?
    «È un esito naturale. Un precedente così clamoroso, e una maggioranza dell’80% consentono tutto». 

    E gli emendamenti socialisti?
    «Erano un fragile escamotage». 

    Addirittura?
    «Se dai battaglia, metti il “key vote”. Ovvero: se non passa, non lo voto». 

    Non lo hanno fatto.
    «Sapevano già che i rapporti di forza erano a favore risoluzione. Quindi era come dire di sì, facendosi bocciare l’emendamento». 

    Era prevedibile, dice?
    (Sorriso amaro). «Così prevedibile che è accaduto».

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