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    Due lauree, quattro lingue, il padre malato, il passato da manager: chi è Alessandra Todde, prima donna alla guida della Sardegna

    Alessandra Todde. Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 27 Feb. 2024 alle 10:27

    Alessandra Todde è la nuova presidente della Regione Sardegna. E con la vittoria alle elezioni di domenica 25 febbraio mette a segno un doppio record: è la prima governatrice donna della storia della Sardegna e la prima presidente di Regione della storia del Movimento 5 Stelle.

    La candidatura di Todde è stata sostenuta non solo dai pentastellati ma anche da Partito democratico e Alleanza Sinistra Verdi. Il suo successo rafforza in prospettiva l’alleanza giallorossa, anche se alle elezioni europee di giugno, in cui vige il sistema proporzionale, le tre liste correranno ognuna per sé.

    Allo stesso tempo l’esito del voto in Sardegna rappresenta un’inaspettata battuta d’arresto per il centrodestra al governo del Paese. Ed è una sconfitta bruciante in particolare per la premier Giorgia Meloni, che aveva imposto agli alleati un candidato, Paolo Truzzu, espressione di Fratelli d’Italia.

    Chi è Alessandra Todde, neo-presidente della Regione Sardegna

    Alessandra Todde è nata a Nuoro il 6 febbraio 1969. Sposata poi separata, non ha figli. Ha due lauree: una in scienze dell’informazione e una in ingegneria informatica, titolo quest’ultimo che ha voluto ottenere per realizzare il sogno di suo padre, insegnante di matematica e fisica ammalatosi nel 2000 di sclerosi laterale amiotrofica.

    “Lui e mia madre mi hanno insegnato ad affrontare tutte le sfide della vita, osando, con rispetto per tutti, ma senza farmi intimidire”, ha dichiarato alcuni anni fa la pentastellata.

    Prima di dedicarsi alla politica attiva, Todde era una manager nel settore tecnologico. Ha vissuto per diversi anni all’estero, tra Stati Uniti, Spagna, Inghilterra, Francia e Olanda. “Parlo quattro lingue, tra cui il sardo”, ama ripetere.

    Nel 2008 fonda  Energeya, società sviluppatrice di software per il settore dell’energia che sarà poi acquisita dal colosso statunitense Fis Global. Nella nuova casa madre Usa, Todde ricopre il ruolo di senior advisor Energy Markets.

    Nel 2018 rientra in Italia per ricoprire l’incarico di amministratrice delegata della società informatica Olidata. Ma nell’aprile 2019 si dimette per candidarsi alle elezioni europee come capolista del Movimento 5 Stelle.

    “Mi sono subito resa conto di quanto siano importanti e indispensabili, soprattutto in politica, competenze, capacità di gestire complessità e dedizione al lavoro”, spiega. “Con questi strumenti e i valori che ho ricevuto dalla mia famiglia, ho deciso di iniziare la mia nuova avventura personale e umana”.

    Le elezioni europee, tuttavia, non vanno come sperato: Todde ottiene  88.206 preferenze ma non è eletta. Pochi mesi dopo, peraltro, con la nascita del Governo Conte 2, viene nominata sottosegretaria allo Sviluppo economico, incarico che manterrà anche con il successivo esecutivo guidato da Mario Draghi.

    “Questi anni di governo ed essere stata a contatto con culture, sistemi economici, imprenditoriali e burocratici così diversi – ha raccontato – mi hanno fatto capire l’importanza dell’equità sociale, della tutela dei beni comuni, dell’emancipazione femminile, della salvaguardia del lavoro e dei salari, della lotta alla precarietà, dello sviluppo socialmente responsabile ma, soprattutto, della tutela dell’ambiente e della lotta contro il cambiamento climatico”.

    Nel 2020 il leader di Azione Carlo Calenda le fece i complimenti: “È brava! E glielo dico. E non mi importa niente se sta nei Cinque Stelle e sta all’opposizione. Perché dobbiamo fare la politica come degli adolescenti?”. Alle elezioni regionali sarde, tuttavia, Calenda ha deciso di non appoggiare la candidatura di Todde preferendo puntare sull’ex governatore Renato Soru: “Soru vale venti Todde”, ha spiegato.

    Nell’ottobre 2021 Todde viene nominata da Giuseppe Conte vicepresidente del M5S, assieme a Paola Taverna, Mario Turco, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa, nomina poi confermata attraverso il voto degli iscritti al movimento.

    Alle elezioni politiche del settembre 2022 è candidata come capolista del M5S nei collegi plurinominali Lombardia 2- 01 e Sardegna-01, risultando eletta.

    Da deputata, è attualmente membro della Commissione Attività produttive, commercio e turismo e segretaria della Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità.

    Lo scorso autunno si dimette da vicepresidente dei Cinque Stelle per candidarsi alla presidenza della Regione Sardegna. Oggi è la prima governatrice donna della storia dell’isola.

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