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    Kiev cancella la Russia dalla sua toponomastica: così anche la via della Pace si complica

    Credit: AGF

    La via della Pace va perseguita ogni giorno, difendendosi dagli aggressori ma anche evitando colpi di spugna sugli innocenti intellettuali, come lo scrittore Tolstoj

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 30 Mar. 2023 alle 10:39 Aggiornato il 6 Apr. 2023 alle 11:30

    Sparire dalla Storia. Non essere mai esistiti. Essere il nulla. Era questo, nell’Antica Roma repubblicana, la damnatio memoriae. I nemici dello Stato e i traditori venivano condannati all’oblio. 

    Eliminare gli errori commessi nel passato è una tentazione di tutte le età, compresa la nostra. E, come la Storia ci insegna, ogni rivoluzione passa anche da qui, nel bene o nel male. È quello che sta accadendo oggi in Ucraina. 

    L’invasione russa ha segnato un punto di rottura ormai insanabile, e a farne le spese non sono solamente migliaia di civili innocenti massacrati ogni giorno e i soldati spediti al fronte, ma anche i monumenti e la toponomastica.

    Le autorità ucraine sono pronte a cambiare nome a tutte quelle strade che ricordano la Russia, ma anche la Bielorussia, e a rimuovere i monumenti che ne omaggiano i personaggi storici.

    Primo tra tutti, l’arco donato da Mosca a Kiev nel 1982 per celebrare il 60esimo anniversario dell’Unione Sovietica e i 1.500 anni della fondazione della capitale ucraina. Si chiama l’Arco dell’Amicizia dei Popoli, una denominazione che ormai non ha più alcun legame con la realtà del presente, perché, dopo l’invasione decisa da Vladimir Putin, questi due popoli rischiano di essere eternamente divisi.

    Sotto l’arco era stata installata una statua che raffigurava due operai, uno ucraino e l’altro russo, che sorreggevano la stella dell’Ordine sovietico. Ora, però, il russo non c’è più: è stato decapitato perché, come ha detto il sindaco Vitaly Klichko, «questo posto non rappresenta più la Russia e l’Ucraina, la Russia ci sta attaccando».

    Non solo i monumenti sono oggetto di questo piano di ridefinizione dei rapporti storici tra i due Paesi, ma anche strade, vicoli e piazze.

    A Kiev sono state identificate quasi 300 vie che portano nomi russi, tutte pronte ad essere rinominate. Una di queste è via Tolstoj, che sarà intitolata a Stepan Bandera, politico ucraino e leader carismatico dell’Organizzazione Nazionalistica Ucraina, rappresentante delle istanze indipendentiste, considerato oggi più che mai dalla stragrande maggioranza della popolazione ucraina il padre della patria e l’eroe dell’indipendenza.

    Se da un lato l’Ucraina sta portando avanti questa guerra attraverso la revisione della toponomastica, dall’altro ci auguriamo con tutto il cuore che questo non comporti la cancellazione della via più importante: quella che porta alla Pace. Che va perseguita ogni giorno, difendendosi dagli aggressori ma anche evitando colpi di spugna sugli innocenti intellettuali, come lo scrittore Tolstoj, che hanno dato lustro alla cultura russa, e non solo a quella.

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