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    L’assurdo divieto di respirazione bocca a bocca nella città dell’utopia virologica

    Illustrazione di Emanuele Fucecchi
    Di Luca Telese
    Pubblicato il 14 Mag. 2020 alle 13:02

    Respirazione bocca a bocca vietata: il delirio dei politici che si lasciano guidare dai virologi

    Se c’è una norma che spiega l’assurdità delle regole di distanziamento sociale (in esterni) contenute nel decreto per spiagge e locali pubblici, è quella demenziale sul divieto di respirazione bocca a bocca. Intendiamoci: a me pare un decreto pieno di cose utili e giuste, a partire dai finanziamenti a fondo perduto, dalla dilazione di pagamento per tasse e contributi alla salutare introduzione del finanziamento a fondo perduto per imprese in contrazione di fatturato. Ma dove i politici si fanno guidare pedissequamente dalle prescrizioni dei medici e dei virologi, dove vedi la mano e la traccia del copista acefalo dei comitati scientifici, è subito delirio.

    Parlo delle trovate surreali come l’igienizzazione delle chiavi dei bagni negli stabilimenti (ma ci sono mai stati al mare?), parlo dei 4 metri di distanza che si vorrebbero disegnare tra gli ombrelloni, del divieto dei buffet negli alberghi e nei locali (la fila sui marciapiedi invece si può fare), o dell’obbligo dei due addetti per cliente nei negozi (perché?) e di altre amenità, tutte partorite dall’occhio distorto di chi vede il mondo come lo vorrebbe lui, e non come è in realtà.

    È, più o meno, la stessa ratio di chi pretendeva di vietare baci e abbracci fra marito e moglie, fingendo di dimenticare che poi avrebbero dormito insieme nello stesso letto. In questa città dell’utopia virologica, tuttavia, il divieto della respirazione bocca a bocca, è davvero la perla demenziale, la trovata partorita da un genio. Esempio: una bambina a mare rischia di affogare, tu la trascini sulla battigia, e poi – se malauguratamente servisse – ti astieni dalla respirazione orale e la lasci morire.

    Ma cosa suggerisce il cervello a questi titani del pensiero? Immaginano forse il conforto del soccorritore alla notizia di non aver preso (potenzialmente) il virus dalla bambina morta? Pensano, forse al sollievo della bimba, nel morire senza rischiare di prendere Covid? Oppure, ecco il mondo reale, sanno che il soccorritore se ne fregherà, giustamente, del divieto, ma si consolano all’idea che dopo possa arrivare un pizzardone che multa in reprobo? Non lo so. Diceva Albert Einstein: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”.

     

     

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