Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Opinioni
  • Home » Opinioni

    Per una nuova Repubblica Romana (di Federico Lobuono)

    Federico Lobuono nell'illustrazione di Emanuele Fucecchi

    La lettera del giovanissimo candidato sindaco di Roma al direttore di TPI Giulio Gambino

    Di Federico Lobuono
    Pubblicato il 5 Ott. 2020 alle 07:29 Aggiornato il 16 Ott. 2020 alle 16:14

    Mazzini, Garibaldi, Armellini, Saffi, Mameli. Cinque colonne portanti della storia del nostro Paese e della nostra città. Cinque nomi che incarnano la Repubblica Romana, quell’esperienza a cui ci siamo ispirati per lanciare questo grande progetto: la Giovane Roma. Non abbiamo lasciato nulla al caso. Abbiamo lavorato duramente per riuscire a lanciare la lista e siamo consci del fatto che questa sfida non è assolutamente semplice.

    Mi sono candidato a fare il sindaco della Capitale d’Italia perché sono giovane e credo fortemente sia un valore. Basta con la solita retorica che i giovani sono il futuro. Chi lo dice, intende dire che è lui a gestire il presente e noi siamo stanchi di queste affermazioni. Dobbiamo smetterla di pensare che essere giovani sia semplicemente una fase di transizione. Non si è giovani e poi, successivamente, vecchi. La gioventù è un modo di vivere le cose, una maniera alternativa di vederle, è l’opposto del lasciarsi andare, dell’arrendersi. E noi abbiamo scelto di non farlo, stufi di vedere la rassegnazione sullo sguardo di chi ogni giorno vive le contraddizioni della città. Mi sono candidato perché non sono contaminato dal pragmatismo, dalle liturgie, dai compromessi che spesso caratterizzano gli adulti. Mi sono candidato a fare il sindaco perché Roma si trova in una fase di limbo perenne ormai da molti anni e non si capisce quale sia il progetto di città o quali siano le prospettive. Mi sono candidato perché sono stanco di sentir dire che Roma è ingovernabile e senza speranza.

    Direttore, è tempo di agire. I latini dicevano Hic et Nunc, qui e ora. Il passato, in quanto tale, è soltanto un sogno, è passato. Il futuro, in quanto tale, è inesistente. Ciò che esiste e conta realmente è solo l’attimo presente. Una serie di attimi presenti determina il futuro. E noi questo futuro lo vogliamo determinare con tutta la nostra forza. Roma è in crisi, è chiaro a tutti. È in crisi dal punto di vista politico, sociale e culturale. L’ideogramma cinese che significa crisi è composto da due caratteri, uno dei quali significa opportunità. Ma chi in passato ha già avuto la possibilità di cambiare il modus vivendi della Capitale, non riuscendoci, oggi non può essere la soluzione.

    In questa sfida non sono solo. Siamo una squadra valida, composta da giovani romane e giovani romani under 25, e siamo entusiasti di dedicare tempo e energie alla costruzione di questa campagna, che già si è dimostrata terribile e piena di colpi bassi. In questi giorni siamo stati riempiti di insulti e di minacce. Ci hanno deriso perché secondo loro a vent’anni dovremmo stare solo chini sui libri, giocare ai videogiochi ed evitare di metterci in gioco per la città. Ma quello che in molti non riescono a capire è che questo futuro, che ormai è un deserto, appartiene a noi. Noi non siamo degli ingenui, sono gli altri che si sono rassegnati e adeguati a questo status quo. Noi abbiamo le idee chiare, ma soprattutto abbiamo una visione di Roma e il tempo necessario per portarla a termine.

    Il nostro obiettivo è limpido: vogliamo riuscire a riportare i giovani al voto, vogliamo riuscire a riportare alle urne chi non vota da anni, vogliamo convincere i neo-elettori e i veterani dell’urna a sceglierci, vogliamo parlare con tutti, casa per casa, per provare a trasmettere un sentimento di rivalsa e cambiare questo esistente. Abbiamo l’assoluta consapevolezza di ciò che stiamo facendo. Abbiamo volutamente anticipato i tempi, bruciando tutti. Partiamo subito, in branco e correndo come lupe e lupi, per cercare di costruire un percorso alternativo, fuori dai vecchi partiti che sicuramente avrebbero inflitto duri colpi alla nostra volontà di agire. Non ci interessa cosa pensino di noi gli “Altri”, conosciamo le carte in tavola, sappiamo cosa significa fare Politica. Siamo audaci, imprevedibili, coraggiosi, appassionati.

    Ciò che riguarda Roma, riguarda noi. Siamo La Giovane Roma.

    Leggi anche: 1. Un’alleanza per Roma: primarie, idee, nuova classe dirigente (di Tobia Zevi) / 2. Pensieri per Roma e il suo futuro (di Monica Cirinnà)

    TUTTE LE NOTIZIE SULLE ELEZIONI COMUNALI DI ROMA
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version