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Varese, per 10 anni una donna ha vissuto segregata e violentata e con i figli costretti a prenderla a sassate

Photo: Maurizio Gambarini/dpa

L'incubo per la donna è finito grazie all'indagine portata avanti dai carabinieri di Busto Arsizio, che hanno arrestato il marito e imposto un divieto di avvicinarsi alla nuora e ai nipoti per i genitori dell'uomo

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 29 Mag. 2018 alle 10:01

Per 10 anni una donna di nazionalità albanese residente a Cassano Magnago, in provincia di Varese, ha subito una serie continuata di maltrattamenti e violenze da parte del marito, dei suoceri e perfino dai suoi stessi figli.

L’incubo per la donna è finito grazie all’indagine portata avanti dai carabinieri di Busto Arsizio, che hanno arrestato il marito e imposto un divieto di avvicinarsi alla nuora e ai nipoti per i genitori dell’uomo, che costringevano i bambini a colpire fisicamente la loro madre.

L’inchiesta dei militari dell’arma ha fatto emergere una situazione agghiacciante, con la donna che ha vissuto quasi in condizioni di schiavitù per un periodo di circa 10 anni.

Non le era permesso uscire di casa senza aver ricevuto il permesso, non poteva disporre di denaro nemmeno per le piccole spese e non possedeva un telefonino.

La sua vita ruotava esclusivamente intorno alle volontà del marito, un albanese di 35 anni, e dei suoceri, che in alcune occasioni avrebbero persino obbligato i nipoti a colpire la loro madre con delle sassate, anche durante la sua ultima gravidanza.

Nonostante la donna fosse stata più volte ricoverata in pronto soccorso, le violenze nei suoi confronti non sono mai cessate.

Una volta il marito a violentò dopo che era stata sottoposta a un intervento chirurgico.

Di fronte ai tentativi della donna di ribellarsi, l’uomo la minacciava di uccidere i loro figli, in modo tale da ricondurla sotto la sua influenza.

Gli abusi e le violenze sono state scoperte attraverso l’intervento di un amico di famiglia, che ha convinto la donna a denunciare la situazione.

Armandosi di coraggio, si è così rivolta all’associazione Eva onlus di Busto Arsizio e successivamente ai carabinieri.

Dopo l’avvenuto accertamento delle violenze, per il marito della donna sono scattate le manette con le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

L’uomo, dopo un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari, si trova adesso in carcere a Busto Arsizio.

La donna e i suoi figli sono invece stati portati in una struttura protetta: per i suoceri è scattato il divieto di avvicinarsi alla nuora e ai nipoti.

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