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Il vademecum per riconoscere le bufale che circolano in rete

Il 2 aprile si celebra l'International Fact-Checking Day, la giornata internazionale contro le bufale online. Ecco alcune regole da imparare per difendersi dalle bufale

Di TPI
Pubblicato il 2 Apr. 2017 alle 12:56

Il 2 aprile si celebra l’International Fact-Checking Day, la giornata internazionale contro le bufale online. La giornata del 2 aprile non è scelta a caso. Con tutti i titoli fasulli e i falsi allarmi che girano su Internet, il pesce d’aprile è ormai qualsiasi giorno dell’anno. Secondo i principali siti di fact-checking, come PolitiFact, quella di diffondere notizie false è una tendenza triste e pericolosa che sta prendendo sempre più piede.

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Ecco alcune regole da imparare per difendersi dalle bufale: 

1) Leggi gli articoli fino alla fine e non condividerli sui social network lasciandoti attrarre dal solo titolo – in molti casi ci si limita a leggere il titolo di un pezzo, abboccando a un evidente click baiting indotto da un titolo sensazionalista, incuriosente e fuorviante. Nella maggior parte dei casi, leggendo per intero gli articoli che altrimenti si condividerebbero a scatola chiusa, ci si accorge dell’infondatezza dell’informazione. 

2) Se una notizia è troppo sensazionalistica per essere vera, probabilmente non lo è – Si tratta spesso di specchietti per le allodole: titoli incompleti ed esagerati che cercano di far leva sulla curiosità dei lettori. Già il fatto che un titolo così esagerato non trovi riscontro altrove è di per sé un campanello d’allarme. Perché la stampa nazionale non riporta quella stessa notizia se è così importante?

3) Controlla la fonte che ha diffuso la notizia sia attendibile – Sono sempre più diffusi siti con nomi e indirizzi simili a quelli di testate autorevoli, che a una lettura veloce e superficiale possono trarre in inganno. È bene sempre porsi alcune domande: ho mai sentito nominare prima quella testata? Ho letto quella notizia anche altrove? Esistono link correlati alle fonti di quella notizia? La notizia è corredata da dati di studi conosciuti o attendibili? Perché dovrei fidarmi di chi mi dice che mi sta fornendo “l’informazione che i media mainstream non vi forniscono”? C’è da fidarsi di chi si propone come unico detentore della “verità”? Chi diffonde quella notizia vuole manipolarmi e convincermi di qualcosa? 

4) Impara a riconoscere i campanelli d’allarme che caratterizzano una notizia falsa – Spesso un sito web che diffonde notizie false si riconosce al primo guardo. La presenza di loghi sgranati, troppi annunci o banner invasivi e grafiche di pessima qualità sono alcuni dei campanelli d’allarme per rendersi conto che non si tratta di testate attendibili. Anche l’uso invadente del caps lock, il maiuscolo, è un’avvisaglia che il contenuto non sia propriamente corretto. 

5) Usa i siti di debunking e fact checking – Alcune bufale sono ormai smascherate da numerosi siti di debunking e fact checking, ma la fabbrica della disinformazione è sempre in movimento. Ogni giorno vengono prodotte nuove notizie false per essere poi immesse in rete e date in pasto ai creduloni, in buona o in mala fede, per guadagnare grazie alla pubblicità. Cerchiamo sempre di verificare se quella determinata notizia è comparsa altrove, se esistono studi a sostegno di quella tesi. Un aiuto arriva da numerosi siti, dai più generici motori di ricerca come Google, Google news ad altri specializzati come Bufale.net, Butac (Bufale un tanto al chilo), Snopes.com, Emergent. info, Factchecking.it , PolitiFact e altri. Esistono anche siti satirici come Lercio i quali hanno un disclaimer che spiega che le notizie da loro pubblicate non sono basate su fatti reali. Sono molti i siti che si nascondono dietro la motivazione della satira per diffondere notizie false, non rendendo immediatamente riconoscibile la natura del proprio sito. 

6) Se hai dubbi sull’attendibilità della notizia, non avere dubbi: non condividerla sui social network – Spesso il motivo principale per cui vengono immesse in rete notizie false, è che ci sia dietro un modo per guadagnare, tramite la pubblicità e i click, o le inserzioni di Facebook. Le notizie false spesso vengono condivise per screditare un avversario politico o boicottare aziende o associazioni. Molte di queste notizie false sono spesso accompagnate a frasi come “condividi se hai un cuore, condividi se sei indignato”, per far leva su emozioni e rabbia collettiva e avere più possibilità di essere diffuse a macchia d’olio. 

7) Tieni a mente alcuni di questi siti inseriti nella “black list” delle bufale – Spesso le notizie false vengono diffuse da siti che hanno nomi simili a quelli reali. Eccone alcuni da cui guardarsi bene: Il Corriere della Notte (ex “Il GioMale”), Il Fattone Quotidiano, Corriere del Corsaro, Il Telegrafo, PanoraNa, Ultimaora24, LaNozione, Il Fatto Quotidaino. 

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