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Prova a barare al quiz per la patente ma finisce in ospedale: denunciato un trentenne pakistano a Genova

Credit: CESARE ABBAE / ANSA / PAL
Di Anna Ditta
Pubblicato il 26 Feb. 2019 alle 14:46 Aggiornato il 26 Feb. 2019 alle 15:21

Un trentenne pakistano è finito in ospedale dopo aver tentato di barare per superare l’esame a quiz per la patente di guida. Il fatto è accaduto a Genova negli uffici della Motorizzazione Civile, come riporta l’agenzia Agi.

M.J., richiedente asilo e residente nel Ponente genovese, usava un auricolare wireless di ultima generazione e uno smartphone collegato con una videocamera che spuntava dal maglione per riprendere la pagina con le domande.

L’uomo aveva incollato uno smartphone alla parte interna del suo pesante maglione dalle cui larghe coste fuoriusciva la piccola videocamera del telefonino, grazie alla quale poteva riprendere e diffondere l’immagine della scheda da compilare.

Per comunicare, invece, usava un microfono incollato sopra la spalla destra e un auricolare wireless di ridottissime dimensioni, inserito in profondità nell’orecchio sinistro.

Il maldestro tentativo di barare – seppur con congegni tecnologici di ultima generazione – è stato scoperto dopo che l’apparecchio telefonico ha mandato in viva voce i suggerimenti che arrivavano a distanza.

La voce del suggeritore, chiaramente udita anche dagli altri candidati e dalla commissione d’esame, non è stata compresa perché parlava in pakistano.

Gli esaminatori hanno richiesto l’intervento della Stradale, i quali hanno identificato e denunciato lo straniero.

Ma la vicenda non si è conclusa qui: l’auricolare wireless di ridottissime dimensioni, che l’uomo aveva inserito in profondità nell’orecchio sinistro, si è incastrato irrimediabilmente in profondità, rendendo necessario addirittura fare ricorso all’otorinolaringoiatra della clinica specialistica dell’Ospedale San Martino per recuperare in sicurezza il dispositivo.

L’attrezzatura tecnologica è stata sequestrata, incluso il cellulare, sul quale sono in corso accertamenti. Quando è stato scoperto, l’uomo aveva già risposto in maniera corretta a tutte e 40 le domande della scheda di esame.

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