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Tav, Ue: “Se ci saranno ritardi prolungati, l’Italia dovrà restituire i finanziamenti che abbiamo già stanziato”

Credit: Marco Bertorello/ Afp
Di Laura Melissari
Pubblicato il 4 Feb. 2019 alle 15:15

“Non possiamo escludere, se ci sono ritardi prolungati, di dover chiedere all’Italia i contributi già versati per la Tav”. A dirlo è un portavoce della Commissione Ue, che mette in guardia sul fatto che i fondi che non saranno impiegati, “possano essere allocati ad altri progetti”.

I ritardi e i continui tira e molla del governo sulla Torino-Lione hanno fatto spazientire l’Ue, che ricorda che l’analisi costi-benefici voluta dal governo, “non è stata richiesta dalla Commissione”.

L’Ue ha già approvato finanziamenti per 813,8 milioni di euro, che sono a rischio a causa del blocco dei cantieri. L’Ue necessita che il governo prenda una decisione entro giugno, quando verranno valutati tutti i progetti sulla mobilità in Europa, così che i fondi possano essere dirottati in altri progetti all’estero.

Il governo è più che mai diviso sul tema: da un lato c’è Matteo Salvini e la Lega che vogliono che l’opera venga completata, e dall’altra c’è il Movimento 5 stelle, da sempre vicino a posizioni No Tav, che vuole impedire la costruzione della linee ad alta velocità.

Tav: le recenti posizioni del Movimento Cinque Stelle

“Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro tornasse da Berlusconi e non rompesse i coglioni”, ha detto Alessandro Di Battista, ribadendo che la Tav è una “stronzata”.

“Il discorso è chiuso: finché il M5s sarà al governo il cantiere non inizierà”, aveva detto Di Maio.

“Questa storia che siamo per il no alle infrastrutture è una bugia. Noi siamo favorevoli all’alta velocità Pescara-Roma, Palemo-Catania, Roma-Matera, vogliamo investire su un’autostrada decente Asti-Cuneo, nella metropolitana di Torino e nei porti di Trieste e Genova. Per noi un Paese riparte dalle infrastrutture, ma quelle giuste per i cittadini e i pendolari”, ha detto Di Maio, ribadendo il suo no alla Tav.

Tav: le recenti posizioni della Lega

“La Tav non serve a Salvini. Se si viaggia più veloce, serve agli italiani. Ci sono ingegneri, operai, imprenditori, pendolari, italiani che non vedono l’ora che i lavori ripartano. Faremo tutto il possibile perché sia così, ridimensionando il progetto, tagliando megastrutture, tagliando sprechi per investirli in altro, però dal mio punto di vista lasciare a metà un’opera non ha mai senso”, ha detto Matteo Salvini.

E ancora, Salvini non si dà per vinto, sostenendo che un accordo con i compagni di governo si troverà: “Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L’intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta”, ha detto al Messaggero.

Minimizzando lo scontro, Salvini dice: “Il mio tono è quello del pragmatismo. Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi”.

“Non solo si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’ apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud”.

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