Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Tre indagati per la strage dei braccianti in Puglia. I pm: “È caporalato”

L'indagine, coordinata dal Procuratore capo di Larino, Antonio La Rana, è iniziata all'indomani della tragedia. L'ipotesi di reato è sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita

Di Marta Facchini
Pubblicato il 13 Ago. 2018 alle 20:32 Aggiornato il 13 Ago. 2018 alle 20:34

Tre persone, operatori del settore agricolo, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte dei 12 braccianti, avvenuta lo scorso 6 agosto in un incidente stradale a Lesina, nel Foggiano. I migranti stavano tornando dal lavoro nei campi di pomodoro e viaggiavano stipati su un furgone e senza le adeguate misure di sicurezza.

L’indagine – coordinata dal Procuratore capo di Larino, Antonio La Rana – è iniziata all’indomani della tragedia e vede coinvolti tre amministratori di un’azienda agricola presso la quale avrebbero lavorato 7 dei 14 braccianti rimasti coinvolti nell’incidente.

L’ipotesi di reato è sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. Infatti, la maggior parte delle aziende per le quali lavoravano i braccianti hanno sede in Molise, dove ora è iniziato un giro di vite da parte delle forze dell’ordine e sono stati intensificati i controlli.

“Un fenomeno estremamente grave quello del caporalato. Non si può speculare su persone che vivono sul nostro territorio in condizione di estremo bisogno”, ha dichiarato all’Ansa La Rana. “Ci avvarremo di tutti gli strumenti che la legge ci consente per contrastare questa attività illecita. Sono già state sensibilizzare le forze dell’ordine per alzare la guardia nel monitorare e reprimere questo odioso fenomeno”, ha concluso.

All’ipotesi di caporalato stanno lavorando anche i magistrati di Foggia: i carabinieri del comando provinciale stanno ricostruendo ricostruire le condizioni contrattuali di lavoro, orari e compensi, da intrecciare con le dichiarazioni rese nei giorni scorsi agli investigatori dai braccianti sopravvissuti all’incidente.

Nei prossimi giorni saranno individuate le altre aziende agricole su cui svolgere accertamenti.

La morte dei 12 migranti era stata causata dallo scontro tra un tir e un furgone lungo la stradale 16, tra Foggia ed Apricena. La dinamica dell’incidente è stata uguale a quella del sinistro avvenuto il sabato precedente, sabato 4 agosto, sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, in cui sono morti 4 braccianti e altri quattro sono rimasti gravemente feriti.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version