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Trattativa Stato-mafia, Di Maio: “Oggi muore la seconda Repubblica”

Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle. Credit: Getty Images

Il leader del Movimento 5 stelle ha commentato su Twitter la storica sentenza della trattativa Stato mafia. Al suo tweet hanno fatto seguito i post di Alessandro di Battista e Carlo Sibilia

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 20 Apr. 2018 alle 18:26 Aggiornato il 20 Apr. 2018 alle 19:08

Il 20 aprile 2018 si è concluso il processo sulla trattativa Stato-mafia iniziato 5 anni fa. La Corte di Assise di Palermo ha condannato Marcello Dell’Utri, Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno, il boss Leoluca Bagarella, e Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo.

La sentenza è stata commentata dai politici italiani e soprattutto da Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle.

“La trattativa Stato-mafia c’è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la seconda Repubblica. Grazie ai magistrati di Palermo che hanno lavorato per la verità”.

Questo il commento di Di Maio su Twitter, a cui ha fatto seguito il post pubblicato su Facebook da Alessandro Di Battista.

“Con la storica sentenza sulla trattativa Stato-Mafia si dimostra, una volta per tutte, che pezzi delle Istituzioni sono scesi a patti con Cosa Nostra. Tra i soggetti contraenti del patto c’è Marcello Dell’Utri (e qualcuno ne chiedeva la scarcerazione) fondatore di Forza Italia e braccio destro di Berlusconi. Ora il Caimano sarà ancora più nervoso. Il suo sistema di potere gli sta franando sotto i piedi. Oggi, finalmente e definitivamente, finisce la Seconda Repubblica. I mie personali complimenti e tutta la mia gratitudine alla procura di Palermo”.

Anche Carlo Sibilia, deputato dei 5 Stelle ha espresso sui social il suo parere sulla storica sentenza.

“Dell’Utri condannato a 12 anni. Dell’Utri è colui il quale trattava con Cosa Nostra durante il governo Berlusconi. C’è bisogno di altro per spiegare che Berlusconi è una persona che deve sparire dalla scena politica nazionale?”

 

La sentenza del 20 aprile 2018 mette fine al procedimento sorto per fare luce sul presunto patto che, nel 1992, alcune parti dello Stato avrebbero stretto con Cosa Nostra per fermare le stragi mafiose che colpivano l’Italia in quel periodo.

In questi 5 anni dall’inizio del processo, sono state oltre 200 le udienze e i testimoni sentiti dai giudici di Palermo. La fase processuale era cominciata nel 2013. Il processo si era aperto su una presunta negoziazione tra importanti funzionari dello Stato italiano e rappresentanti di Cosa nostra finalizzata a fare cessare gli attentati e le stragi del 1992-93.

In questo articolo vi abbiamo spiegato le fasi del processo e tutte le condanne.

Sentenza trattativa Stato-Mafia: tutte le condanne

Il boss mafioso Leoluca Bagarella è stato condannato a 28 anni di reclusione.

Il boss mafioso Antonino Cinà è stato condannato a 12 anni.

Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia, Antonio Subranni e Mario Mori, ex vertici del Ros, condannati a 12 anni.

L’ex colonnello Giuseppe De Donno per Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, condannato a 8 anni.

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