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Test di ammissione alla facoltà di medicina 2018: tutto quello che c’è da sapere

67mila studenti affrontano la prova di ingresso alla facoltà di medicina. Ecco come si svolge il test, quanto dura, quanto costa e come funziona la graduatoria

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 4 Set. 2018 alle 17:00 Aggiornato il 17 Set. 2018 alle 17:41

Test medicina 2018 

Martedì 4 settembre 2018 è il giorno dei test d’ingresso per l’iscrizione alla facoltà di Medicina alle università italiane. Gli iscritti sono 67mila, a fronte di 9.779 posti, il che significa che un candidato su sei non riuscirà a iscriversi ai corsi.

Le data e le regole delle prove di ammissione sono le stesse per tutti, mentre il costo varia a seconda dell’ateneo. Si conta un giro d’affari intorno ai test di oltre 3 milioni di euro.

In tutta Italia gli studenti protestano contro il numero chiuso, introdotto 18 anni fa. Sono tantissime le associazioni e i sindacati studenteschi che si sono mobilitati in queste ore.

Come si svolge il test

Per il test d’ingresso a Medicina ciascun candidato deve rispondere a 60 quesiti in 100 minuti. Per ogni quesito bisogna scegliere tra 5 risposte diverse, di cui solo una è quella corretta.

I quesiti vertono sulle diverse materie oggetto della prova: in particolare, 20 quesiti sono di logica, 18 di biologia, 12 di chimica, 8 di fisica e matematica e 2 di cultura generale.

Ogni risposta esatta vale 1,5 punti, ciascuna risposta sbagliata comporta una penalizzazione di 0,4 punti, mentre le risposte omesse valgono 0.

Gli esiti dei test saranno resi noti il 18 settembre.

A che ora inizia il test

Il test d’ingresso a Medicina  inizia in tutte le università italiane alle ore 11.00. Ogni ateneo stabilisce l’orario entro il quale i candidati devono presentarsi.

Quanto dura

La prova dura 100 minuti, durante i quali ciascun candidato deve rispondere a 60 quesiti.

La graduatoria

In base al punteggio ottenuto dai singoli candidati, si forma una graduatoria che determina chi può iscriversi a Medicina. Per poter accedere alla graduatoria il punteggio minimo è 20.

Ciascuna università ha programmato un numero massimo di iscritti alla facoltà di Medicina, ma la graduatoria è gestita a livello nazionale.

Al momento dell’iscrizione al test, a ogni candidato è stato chiesto di esprimere una serie di preferenze, cioè un elenco di atenei nei quali il candidato vorrebbe entrare. La prova d’ingresso si svolge nell’università indicata come prima scelta.

I risultati

Il 18 settembre il CINECA, il Consorzio Interuniversitario, renderà pubblici i punteggi in forma anonima secondo il codice etichetta.

Il 28 settembre gli studenti che hanno partecipato alla prova di ingresso possono visionare il loro compito, la scheda anagrafica e il proprio punteggio sulla pagina riservata di Universitaly.

La graduatoria nazionale nominativa uscirà il 2 ottobre.

Consigli e accorgimenti

Consulcesi, network di riferimento per medici e aspiranti tali, ha messo a disposizione per chi si prepara ai test alcuni consigli utili.

No al ripassone dell’ultima ora, ma meglio un po’ di sana attività fisica. Attenzione alla scheda anagrafica e al modulo delle risposte, dal momento che negli anni passati sono stati motivi di annullamento delle prove e di conseguenza di tantissimi ricorsi. Il foglio delle risposte non deve avere segni di riconoscimento per non rischiare di essere invalidato.

Tra i consigli vi è quello di leggere velocemente tutte le domande e individuare subito quelle a cui si sa già rispondere, per poi lasciare più tempo a quelle più difficili o meno immediate.

Costi

Il costo del test varia a seconda delle università. Il costo medio si attesta intorno ai 50 euro, e la maggior parte delle università si concentrano in una fascia che va tra i 50 e i 60 euro.

Tra le più costose vi è la Vanvitelli di Napoli e l’Avocadro di Vercelli, con 100 euro.

A seguire l’università di Messina, con 90 euro di costo di iscrizione. Tra le più economiche vi è la Bicocca di Milano, con 10 euro, seguita dall’Università di Cagliari, con 22 euro. Alcuni atenei nel 2018 hanno deciso di tagliare la tassa di iscrizione, come Salerno, passato da 80 a 50 euro, Catania da 40 a 30.

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