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È vero che gli immigrati compiono più stupri degli italiani?

Nonostante la percezione diffusa da televisioni e quotidiani, la risposta a questa domanda richiede un'attenta analisi dei dati

Di Anna Ditta
Pubblicato il 1 Set. 2017 alle 16:36 Aggiornato il 1 Set. 2017 alle 17:17

Alcuni recenti episodi di cronaca hanno acceso i riflettori sui crimini sessuali commessi in Italia dai cittadini stranieri. La notte del 25 agosto scorso una turista polacca e una trans sudamericana sono state stuprate sulla spiaggia di Miramare, a Rimini, e gli investigatori stanno indagando su un gruppo di uomini nordafricani.

Un nuovo episodio, verificatosi la notte del 31 agosto, è avvenuto sempre a Rimini ai danni di una coppia di Parma e ha portato all’arresto di un cittadino marocchino di 34 anni per estorsione e stupro.

La percezione diffusa dai media televisivi e dai quotidiani è che numerosi episodi di violenze sessuali siano commessi da stranieri, e in particolare da “immigrati”. Ma è davvero così? Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza.

Quanti stupri ci sono in Italia?

Secondo l’ultimo rapporto Istat di marzo 2017, in Italia sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Di queste il 31,5 per cento sono donne tra i 16 e i 70 anni.

Del totale, il 20,2 per cento ha subito violenza fisica e il 21 per cento violenza sessuale, il 5,4 per cento stupri (652mila vittime) e tentati stupri (746mila).

Inoltre, il ministero dell’Interno ha diffuso i dati relativi alla criminalità in Italia da gennaio a luglio 2017. Complessivamente, gli episodi criminali censiti sono diminuiti rispetto agli stessi mesi dello scorso anno (un calo pari al 12 per cento). Ma per quanto riguarda gli episodi di violenze sessuali le cifre rimangono simili a quelle registrate 2016.

Nei primi sette mesi del 2017 risultano essere stati denunciati 2.333 casi di stupro, che nello stesso periodo del 2016 erano 2.345. Le persone denunciate o arrestate nel 2017 risultano essere 2.438. Tra queste, 1.534 sono italiane (nel 2016 erano 1474) e 904 straniere (909 l’anno scorso).

– LEGGI ANCHE: 15 violenze sessuali ogni giorno in Italia: come è punito questo reato?

Italiani e stranieri

Per quanto riguarda gli autori degli stupri, la maggior parte di quelli denunciati sono italiani, ma quasi quattro denunciati su dieci (esattamente il 37 per cento) sono stranieri.

Il dato va rapportato al numero di abitanti del nostro paese. Secondo le ultime stime, in Italia ci sono circa 5 milioni di residenti stranieri (senza contare quasi un milione di irregolari). Considerato che i cittadini italiani nel 2016 erano complessivamente 60 milioni e mezzo, stiamo parlando di una percentuale di stranieri residenti nel nostro paese pari a circa l’8 per cento.

Se rapportato al 37 per cento degli stranieri denunciati per i casi di stupro, l’incidenza degli stranieri rispetto agli italiani nei casi di violenze sessuali è maggiore rispetto alla loro presenza sul territorio.

Tuttavia, ci sono una serie di altri elementi da tenere in conto per analizzare questi dati: i casi di sommerso, come vengono conteggiati i reati e le nazionalità coinvolte.

I casi di sommerso

Gli esperti sottolineano da tempo che le violenze sessuali denunciate sono solo una piccola parte di quelle compiute. Numerosi casi di violenza avvengono infatti in famiglia, per opera del partner o comunque di una persona conosciuta. Questo tende a far crescere nella vittima il timore di denunciare e quindi il fenomeno resta in gran parte sommerso. Anche gli stupri di stranieri a danno di donne loro connazionali, magari delle loro mogli o figlie, sono difficili da calcolare.

“Ricordiamoci che una donna che subisce violenza 8 volte su 10 non chiede aiuto, secondo l’Istat”, ha spiegato a TPI Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa dell’università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, che in passato ha fatto parte dell’Associazione Differenza Donna che tutela le donne vittime di violenza e della Rete nazionale DiRe (Donne in Rete).

Per questa ragione è evidente che i numeri ufficiali sugli stupri sono sempre parziali.

– LEGGI ANCHE: Se denunciare il compagno violento non basta a salvare la vita di una donna
Come vengono conteggiati i reati

Se si considerano i crimini in generale – e non solo i casi di stupro – l‘unico modo che si ha per stimare la quantità di reati commessi è osservare i destinatari di denunce e le persone in carcere, come spiega l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) nella sezione fact-checking del suo sito internet.

“Dai dati emerge che, a fronte di una presenza di stranieri in Italia equivalente all‘8,3 per cento della popolazione nel 2015, le denunce nei confronti degli stranieri (escludendo quelle a carico di ignoti) erano il 32 per cento del totale, mentre la popolazione carceraria era costituita per il 33 per cento da stranieri”, si legge sul sito.

“In altri termini, su mille stranieri presenti sul territorio italiano circa 3,5 sono in carcere, mentre su mille italiani lo 0,6 è detenuto. Sembra dunque che uno straniero abbia una probabilità di essere arrestato di oltre cinque volte superiore rispetto a quella di un italiano”.

I dati nascondono tuttavia una situazione più complessa: “Mentre stranieri e italiani vengono incarcerati in misura simile per certi tipi di reati violenti, come per esempio le lesioni dolose (5,5 per cento dei reati per entrambe le nazionalità), gli stranieri vengono incarcerati in misura superiore per reati connessi alla produzione e spaccio di stupefacenti (45 per cento contro 36 per cento)”.

Inoltre, l’istituto puntualizza che all‘aumentare dei migranti non sembra aumentare il loro “livello di delinquenza”. Tra 2009 e 2015, a fronte di un aumento del 47 per cento degli stranieri residenti la popolazione carceraria straniera è scesa dal 37 per cento al 33 per cento del totale.

– LEGGI ANCHE: La violenza sulle donne non è un problema che riguarda solo gli immigrati

Le nazionalità coinvolte e la situazione sociale

Il gruppo italiano di ricerca Demoskopica, in un rapporto relativo agli anni tra il 2010 e il 2014 e pubblicato a novembre 2016, rileva che il 61 per cento delle violenze sessuali è stato compiuto da italiani contro il 39 per cento degli stranieri.

L’analisi delle denunce mostra che, dopo quella italiana, le nazionalità maggiormente coinvolte sono romeni (8,6 per cento), marocchini (6 per cento), albanesi (1,9 per cento) e tunisini (1,3 per cento).

Inoltre, anche se questo non giustifica mai la commissione di un crimine – e a maggior ragione di un delitto contro la persona come lo stupro – gli stranieri che vivono in Italia hanno un rischio rilevante di trovarsi in condizione di emarginazione sociale, povertà e difficoltà a integrarsi. In un contesto simile hanno quindi maggiori probabilità di commettere reati.

Conclusione

Alla domanda: “È vero che gli immigrati in Italia compiono più stupri degli italiani?”, la risposta è No. In Italia la maggior parte delle denunce per stupro in oltre il 60 per cento dei casi riguarda gli italiani.

Se rapportata al numero di individui presenti sul territorio italiano, l’incidenza dei casi di violenza sessuale compiuta da stranieri è maggiore.

Ciononostante, le nazionalità coinvolte in misura superiore non sono quelle a cui rimanda la retorica anti-migranti diffusa nel nostro paese che accusa soprattutto persone provenienti sui barconi dalle coste dell’Africa. Per questo è più corretto parlare di stranieri in generale, non di migranti.

Allo stesso tempo, è importante tener presente che la maggior parte dei casi di violenza sulle donne in Italia non arriva alla denuncia, soprattutto se sono coinvolti conoscenti o familiari, e che il sistema di conteggio dei reati si basa esclusivamente sulle denunce e/o sulle condanne. Pertanto si tratta di dati necessariamente parziali rispetto al fenomeno reale.

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