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Salvini twitta: “Arrestati 15 mafiosi nigeriani”, ma il pm Spataro: “Si informi e non danneggi indagini”

Il duro commento del pm è giunto attraverso un comunicato stampa

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 4 Dic. 2018 alle 14:53 Aggiornato il 4 Dic. 2018 alle 15:24

Spataro Salvini tweet mafia nigeriana | “Ci si augura che, per il futuro, il Ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica  al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso”.

Queste le parole del procuratore capo di Torino, Armando Spataro, che commenta così il tweet scritto dal vicepremier sugli arresti di alcuno stranieri disposti in diverse città d’Italia.

Il ministro Salvini, sempre via social, ha presto risposto alle parole del pm: “Basta parole a sproposito. Inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca”.

La vicenda – Nel tweet di Salvini contestato dal pm Spataro si leggeva: “49 mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’ordine! La giornata comincia bene!”.

Al messaggio del vicepremier, però, ha risposto con toni tutt’altro che entusiasti il procuratore Spataro, che in comunicato stampa scrive: “All’inizio della mattinata odierna, il ministro dell’Interno ha diffuso un tweet in cui, facendo seguito ad altro precedente, afferma: ‘..non solo, anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia’, facendo seguire riferimenti ad arresti avvenuti altrove”.

“In relazione ai soli fatti di Torino il Procuratore della Repubblica osserva che, al di là delle modalità di diffusione, la notizia in questione: è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa; la polizia giudiziaria non ha fermato ’15 mafiosi nigeriani’, ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Dda di questo Ufficio, dal giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Torino”, si legge nel comunicato.

“Il provvedimento restrittivo non prevede per tutti gli indagati la contestazione della violazione dell’art. 416 bis c.p.; coloro nei cui confronti il provvedimento è stato eseguito non sono 15 e le ricerche di coloro che non sono stati arrestati è ancora in corso”.

“La diffusione della notizia”, prosegue Spataro, “contraddice prassi e direttive vigenti nel Circondario di Torino secondo cui gli organi di polizia giudiziaria che vi operano concordano contenuti, modalità e tempi della diffusione della notizie di  interesse pubblico, allo scopo di fornire informazioni ispirate a criteri di sobrietà e di rispetto dei diritti e delle garanzie spettanti agli indagati per qualsiasi reato”.

“Ci si augura che, per il futuro, il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica  al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso, così rispettando le prerogative dei titolari dell’azione penale in ordine alla diffusione delle relative notizie. Allo stato non si ritiene di poter fornire altre informazioni sulle indagini in corso”.

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