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    Il premier spagnolo Sanchez: “Governo italiano è anti-europeo ed egoista”

    Pedro Sanchez, premier spagnolo

    Ma il premier aggiunge: questo è dovuto alla "precedente mancanza di solidarietà da parte dell’Ue"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 24 Giu. 2018 alle 12:46 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:40

    Alla vigilia del mini-vertice Ue sull’immigrazione, sono cresciute le accuse reciproche tra Italia, Francia e Spagna sul tema dell’immigrazione. Il premier spagnolo Pedro Sanchez, intervistato da El Pais, ieri ha definito “egoista” il governo italiano.

    “Ci sono governi, come quello italiano, che fanno un discorso anti-europeo e dove l’egoismo nazionale è più diffuso”, ha detto il leader socialista.

    “Ciò ha anche a che fare con la precedente mancanza di solidarietà da parte dell’Ue con un paese che ospita mezzo milione di esseri umani che provengono dalle coste della Libia”.

    Riguardo all’ipotesi che la creazione di centri di sbarco fuori dai confini dell’Unione sia una soluzione, Sanchez ha dichiarato: “Devo prima conoscere più in dettaglio la proposta che ci faranno. Non mi pare una soluzione che siano i Paesi di frontiera (dell’Ue) a doversene prendere carico da soli. L’eurofobia è la principale sfida dell’Ue”.

    “Vogliamo incorporare altri paesi che sono anche europeisti. Vogliamo rinforzare l’asse Madrid-Parigi-Berlino. Se si analizza la prospettiva storica, ogni volta che Francia, Germania e Spagna sono andate di pari passo, l’Ue ha fatto bene. Vorrei anche incorporare a Lisbona. Penso che la prospettiva iberica ci si adatti molto bene e, inoltre, con un governo socialista amichevole come quello di Antonio Costa”.

    Intanto continua a far discutere il caso della nave Lifeline, che segue quella dell’Aquarius, la nave con a bordo oltre 600 migranti che è stata accolta proprio sulle coste spagnole.

    Sull’ipotesi che la Spagna accolga altri migranti il premier risponde: “Noi non saremo insensibili a queste tragedie umanitarie, ma è evidente che la Spagna non può rispondere da sola”.

    Per Sanchez, “bisogna fare fronte a questa crisi col concerto europeo. Non si possono dare risposte unilaterali. Noi con l’Aquarius abbiamo risposto a una chiamata alla solidarietà. Ma una cosa è una crisi umanitaria, altra cosa è la politica nei confronti dei migranti. Perché la politica migratoria ha bisogno invece di una risposta comune, europea”.

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