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Sono e resto un uomo di sinistra

Botta e risposta tra Stefano Rodotà e Eugenio Scalfari

Di Redazione TPI
Pubblicato il 22 Apr. 2013 alle 12:28

Stefano Rodotà, fino a qualche giorno fa candidato alla presidenza della Repubblica italiana, questa mattina ha scritto al direttore di Repubblica Ezio Mauro per rispondere al fondatore Eugenio Scalfari che ieri, nel suo editoriale della domenica, chiedeva a Rodotà come avesse potuto accettare di essere il candidato dei 5 stelle alla presidenza della repubblica.

“Caro direttore, non è mia abitudine replicare a chi critica le mie scelte o quel che scrivo. Ma l’articolo di ieri di Eugenio Scalfari esige alcune precisazioni, per ristabilire la verità dei fatti. E, soprattutto, per cogliere il senso di quel che è accaduto negli ultimi giorni.

Si irride alla mia sottolineatura del fatto che nessuno del Pd mi abbia cercato in occasione della candidatura alla presidenza della Repubblica (non ho parlato di amici che, insieme a tanti altri, mi stanno sommergendo con migliaia di messaggi). E allora: perché avrebbe dovuto chiamarmi Bersani?

Per la stessa ragione per cui, con grande sensibilità, mi ha chiamato dal Mali Romano Prodi, al quale voglio qui confermare tutta la mia stima. Quando si determinano conflitti personali o politici all’interno del suo mondo, un vero dirigente politico non scappa, non dice “non c’è problema “, non gira la testa dall’altra parte. Affronta il problema, altrimenti è lui a venir travolto dalla sua inconsapevolezza o pavidità. E sappiamo com’è andata concretamente a finire.”

Eugenio Scalfari risponde così qualche ora dopo: “Ringrazio Rodotà delle precisazioni che ci ha mandato. Rispondo quanto segue”. Elenca poi 5 punti in risposta all'”uomo di sinistra” e conclude dicendo che “ho già detto che mantengo stima e affetto per Rodotà ma penso che, prima che avvenisse l’ultima votazione a Montecitorio, avrebbe dovuto annunciare il suo ritiro come pure penso che i suoi elettori di Cinque stelle avrebbero dovuto almeno alzarsi in piedi invece di restare seduti sui loro scranni. Anche l’educazione fa parte della cultura che evidentemente non c’è.”

Leggi l’intera lettera di Rodotà a Repubblica

Leggi l’intera risposta di Scalfari a Rodotà

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