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Milanesi in coda per ore per trovare un donatore per il piccolo Alessandro

Alessandro Maria

Continua la corsa contro il tempo per salvare il bimbo di un anno e mezzo malato di linfoistiocitosi emofagocitica, malattia genetica molto rara

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 25 Ott. 2018 alle 18:01

Nicoletta Romanoff ha lanciato un appello sul suo profilo Instagram, mentre centinaia di persone si sono ritrovate a Milano oggi.

Una fila lunghissima per Alessandro. È scattata la gara di solidarietà per il piccolo di un anno e mezzo malato di linfoistiocitosi emofagocitica, malattia genetica molto rara che priva le persone che ne sono affette della perforina, proteina che consente al sistema immunitario di identificare e quindi combattere batteri e virus.

La notizia dell’urgenza del trapianto di midollo si era diffusa in pochissimo sul web: una corsa contro il tempo partita sui social network, ma in pochissimo trasformatasi in un bagno di solidarietà concreta. In questi giorni infatti l’appello lanciato dai genitori, Paolo Montresor e Cristiana Console, è stato accolto da decine e decine di persone che a Milano si sono recate in ospedale per donare il midollo.

Gli ospedali

A Milano in piazza Sraffa oggi c’è stato il primo appuntamento ed è partita la raccolta di un campione di sangue per a trovare un Dna compatibile a quello del piccolo Alessandro. Sabato 27 ottobre toccherà a Napoli, in piazza Trieste, e Trento.

Piccoli elementi positivi sono arrivati dal Centro nazionale trapianti, Centro nazionale sangue e il Registro italiano dei donatori di midollo osseo che hanno reso noto che, sebbene per ora nel registro italiano donatori di midollo osseo non sia stato riscontrato il donatore idoneo, “è stata individuata una sacca di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale che potrebbe essere adatta al trapianto ed è stata subito messa a disposizione dell’equipe inglese che sta seguendo il caso di Alex”. Inatnto si spera anche nei donatori stranieri.

L’appello

“Mi chiamo Alessandro Maria e ho compiuto un anno e mezzo pochi giorni fa”. Iniziava così la lunga lettera pubblicata dai genitori di questo bambino per cercare di salvargli la vita.

Alessandro Maria, figlio di italiani che vivono a Londra, soffre di linfoistiocitosi emofagocitica, conosciuta in medicina come HLH: una malattia genetica molto rara che colpisce solo lo 0.002% dei bambini e che non lascia speranze di vita senza un trapianto di midollo osseo.

Per lui la corsa contro il tempo ha una scadenza precisa: il 30 novembre. Secondo i dottori che lo hanno in cura, infatti, al piccolo restano solo cinque settimane di vita se non si trova un donatore compatibile.

Figlio unico, i genitori hanno provato a trovare un donatore sia nel registro mondiale dei donatori di midollo osseo, sia in quello dei cordoni ombelicali. Le ricerche però non hanno portato a nulla. E la preoccupazione è tanta.

“Quindi – si legge nella lettera – non mi resta che cercare mia sorella o mio fratello maggiore altrove…”. È così che è nata la pagina Facebook “Alessandro Maria” e l’idea di diffondere a più gente possibile il grido di aiuto.

La solidarietà e il lavoro di Admo

La gara di solidarietà è scattata subito. Un grande lavoro lo sta facendo l’Admo, l’Associazione donatori midollo osseo, che sta organizzando campagne nelle principali città italiane. L’obiettivo è sempre lo stesso: cercare donatori compatibili

La prossima tappa della ricerca si terrà a Napoli sabato 27 ottobre. L’appuntamento è stato condiviso anche dal cantante Gigi D’Alessio.

Il 50% dei bambini colpiti da questa malattia muore entro il primo mese dalla manifestazione della malattia, mentre dei restanti circa un terzo presenta dei problemi, spesso permanenti, al sistema neurologico-celebrale.

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