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Il nuovo umanesimo di Socialmente

L'associazione Socialmente fondata dal commercialista Alessandro Papa vuole valorizzare il ruolo funzionale delle persone verso la collettività

Di Stefano Mentana
Pubblicato il 1 Giu. 2016 alle 12:29

“Un mondo differente non può essere costruito da persone indifferenti” recita un celebre aforisma del filosofo statunitense Peter Marshall. Un aforisma che fa proprio Alessandro Papa, commercialista di 39 anni attualmente indaffarato nella campagna elettorale per il consiglio comunale di Roma con cui è candidato nella lista Roma Popolare, per descrivere il suo nuovo progetto, l’associazione Socialmente.

“L’idea mi è venuta mentre accompagnavo a scuola mio figlio Lorenzo Maria” racconta Papa nell’esporre le idee che vuole promuovere attraverso il suo progetto. Ognuno di noi ha una collocazione nella nostra società secondo il commercialista, e questa collocazione deve essere l’ingranaggio di una macchina che funzioni al meglio.

“Francesco è un operatore ecologico. Ogni giorno fa bene il suo lavoro, tiene pulita la strada in cui lavora, al meglio. Se Francesco si ammala, i cittadini noteranno che la strada è sporca e si accorgeranno che Francesco è indispensabile”. Con questo esempio Papa spiega meglio cosa intende: promuovere una società in cui l’uomo viene messo al centro e il suo ruolo al servizio della comunità viene valorizzato.

Una comunità quindi in cui le brave persone possono acquisire responsabilità, al di là dei miti celebrati dalla cultura di massa che promuovono figure inarrivabili, con un ambizioso obiettivo nel lungo termine: creare coscienze per il futuro.

L’associazione Socialmente è appena nata e ancora non ha iniziato le proprie attività, ma complice la campagna elettorale di Papa, ha iniziato a esporre i propri progetti. Uno di questi è strettamente legato al ruolo centrale degli anziani, che il commercialista descrive come “custodi delle tradizioni”, e che per questo devono essere messi al centro della collettività.

“Oggi per gli anziani che spazi offre la città? I centri anziani, cui per parteciparvi però servono almeno 56 anni”, spiega Papa. “Gli anziani si sentono dunque isolati in una realtà a parte dove ci sono iniziative rivolte esclusivamente a loro. Servono invece centri intergenerazionali in cui anziani e giovani possano svolgere attività insieme”.

Tra queste ci sono sicuramente gli orti sociali, che oltre a creare questa sinergia intergenerazionale cui Papa tiene particolarmente donano il 10 per cento dei soldi guadagnati dalla vendita dei prodotti alle persone bisognose.

Non sono mancate durante la campagna elettorale visite ai centri anziani, come a quello di via Pasquariello, alla Serpentara, dove, racconta Papa, insieme ad alcuni giovani candidati hanno ballato con gli anziani del centro e poi hanno cucinato per loro, facendosi peraltro dare una speciale ricetta della pizza da un panettiere che frequenta il centro.

Per Papa la fragilità che colpisce intere parti della popolazione è uno dei fenomeni da sconfiggere a Roma e non solo. Ad esempio ci sono gli immigrati, che in un periodo di crisi come quello attuale, vanno inseriti valorizzando le loro competenze, nel rispetto e nella conservazione delle tradizioni italiane.

“Non posso però dimenticare di essere nato dalla parte giusta del mondo”, ci tiene a sottolineare Papa, quasi indignato, come se si sentisse impotente dal fatto di non poter aiutare quella fragilità che si trova in paesi distanti centinaia di chilometri come oggi sta cercando di combattere quella con cui si confronta quotidianamente a Roma.

Roma negli ultimi anni ha visto nascere e crescere numerose realtà che hanno affidato responsabilità ai cittadini, come Retake Roma, ad esempio. Tuttavia, parliamo di iniziative spesso nate per rispondere a una lacuna delle istituzioni e delle amministrazioni. Socialmente non vuole fare questo, ma responsabilizzare le persone a prescindere, perché crede che questo sia il modo per creare le coscienze della società di domani.

Alessandro Papa ha 39 anni e dal 2008 è abilitato alla professione di commercialista, specializzato in risanamento aziendale, fatto che gli ha permesso di conoscere meglio le realtà sociali di Roma, la città in cui lavora e in cui ha uno studio nel quartiere Pinciano. È sposato con Nicole, con cui ha due figli, Lorenzo Maria e Mattia. Alle elezioni amministrative di Roma del 5 giugno è candidato al consiglio comunale con la lista Roma Popolare a sostegno di Alfio Marchini.

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