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Il sindaco di Racale scrive al ministro Salvini: “Non manderò vigili a far guerra ai poveri”

Il sindaco Donato Metallo

Il primo cittadino ha deciso di opporsi alla direttiva "Spiagge sicure" promossa dal ministro dell'Interno, che prevede controlli e multe a chi acquista dagli ambulanti sulla spiaggia

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 29 Lug. 2018 alle 14:32

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua a promuovere la sua direttiva “Spiagge sicure”, che prevede una multa per chi effettuerà acquisti dagli ambulanti sulle spiagge e uno stanziamento di più di 2 milioni per i comuni che aderiscono al progetto.

“Con l’operazione di quest’anno per la prima volta ai Comuni aderenti abbiamo dato anche risorse economiche per effettuare controlli (2 milioni e mezzo di euro per 54 località)”, ha scritto il ministro in un post condiviso sul suo profilo Twitter.

“In Italia serve rispetto. Stop questuanti, stop abusivi”.

Al messaggio del ministro dell’Interno ha però risposto Donato Metalloil sindaco della città di Racale, in provincia di Lecce, che ha inviato una lettera al rappresentate del Viminale.

“Le scrivo per dirle che io i miei Vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i ‘vu cumprà’ come li chiama qualche suo Senatore”.

I vigili “hanno altro da fare, più importante, più giusto. Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita, però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti”, scrive il sindaco.

E ancora: “I miei vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà,non li manderò, signor Ministro, a fare la guerra ai poveri”.

“La guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola”, commenta il primo cittadino, indirizzando parole dure contro Salvini.

“Signor Ministro, la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina o cocco e mandorle, la rispettiamo ogni giorno noi sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure”.

“Signor Ministro, la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive è un garantista ma non a fasi alterne”, conclude il primo cittadino di Racale.

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