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Il compleanno della Settimana Enigmistica

Il 23 gennaio 1932 usciva il primo numero del celebre settimanale italiano dedicato all'enigmistica

Di Stefano Mentana
Pubblicato il 23 Gen. 2017 alle 19:11

I più fedeli la comprano ogni settimana, altri magari per passare il tempo quando devono fare un viaggio o attendere per ore in qualche anticamera o sala d’attesa. Negli anni, mentre il mondo dell’editoria cambiava, il suo logo è rimasto sempre lo stesso, così come la sua veste grafica e il suo contenuto. Si tratta della Settimana Enigmistica, uscita per la prima volta nelle edicole italiane il 23 gennaio 1932, e che da quel momento accompagna appassionati di enigmistica e persone che vogliono tenere la loro mente in forma di tutta Italia.

L’origine del settimanale risale a quando l’ingegnere sardo Giorgio Sisini, trovandosi in Austria scoprì dell’esistenza di un giornale a tema enigmistico, Das Ratsel. Appassionato di questo genere di giochi Sisini, che era figlio del fondatore del Rotary Club di Sassari nonché Conte di Sant’Andrea, decise di fondare anche in Italia un settimanale di questo genere: fu così che nacque La Settimana Enigmistica, il primo giornale italiano di questo tipo.

Da quel momento questa novità del panorama editoriale italiano ha avuto un successo tale da trasformarsi in un’affermata consuetudine per molti italiani. Al suo interno si trovano giochi enigmistici di diverso genere, che vanno dai classici cruciverba, ai rebus, alle sciarade fino a giochi grafici e di conoscenza, il tutto alternato da vignette “per rinfrancar lo spirito tra un enigma e l’altro”.

Tutti giochi che negli anni, salvo qualche piccolo cambiamento sono grossomodo rimasti gli stessi, trasformandosi così in una vera sfida settimanale per i propri lettori. Così, al fianco dei più semplici cruciverba della copertina, che i lettori più affezionati portano in genere facilmente a termine, la vera sfida arriva con quelli delle ultime pagine, come il temutissimo “Bartezzaghi”, realizzato inizialmente da Piero Bartezzaghi e, dopo la sua morte, dal figlio Alessandro.

Da testata che ha fatto dell’enigmistica e dei giochi con la mente il proprio cavallo di battaglia, La Settimana Enigmistica nasconde diverse consuetudini legate ai numeri. Una di queste è il colore, che alterna in ordine tra il blu, il verde e – per i numeri multipli di tre – il rosso, ma anche il volto della celebrità che viene inserito nel cruciverba della prima pagina: una donna nei numeri dispari, un uomo nei numeri pari.

Oggi la Settimana Enigmistica ha superato i 4mila numeri usciti nelle edicole, saltandone solamente due: uno nel 1943 – la tipografia era stata bombardata – e uno nel 1945 – erano i giorni in cui in Italia terminava il secondo conflitto mondiale -, e anche la costanza e la continuità di questo prodotto, oltre alla qualità, ne hanno favorito l’affermazione.

(sotto: il primo numero della Settimana Enigmistica)

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