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Sciopero scuola 26 ottobre 2018 | Docenti | Personale Ata | Lezioni a rischio

Di Laura Melissari
Pubblicato il 26 Ott. 2018 alle 08:40 Aggiornato il 26 Ott. 2018 alle 08:46

Sciopero scuola 26 ottobre 2018 – Un venerdì nero quello del 26 ottobre 2018, per lo sciopero generale nazionale che riguarderà scuola, trasporti, pubbliche amministrazioni, sanità e molti altri settori.

Lo sciopero generale è stato indetto dall’associazione sindacale USI e coinvolge anche le altre sigle sindacali CUB, SGB, SI COBAS, USI – AIT, SLAI COBAS, SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) e l’organizzazione sindacale CUB SUR.

Qui tutto quello che c’è da sapere sullo sciopero dei treni (Atac e Italo) e sullo sciopero del trasporto pubblico locale.

Sciopero scuola 26 ottobre 2018 | Chi riguarda

Lo sciopero della scuola coinvolge Docenti e Personale ATA. Non sono garantite le lezioni in aula. Gli studenti dovranno comunque recarsi a scuola. Le assenze di quel giorno dovranno essere giustificate.

Gli studenti non sono considerati lavoratori e non possono quindi appellarsi al diritto di sciopero che invece la legge prevede per i lavoratori.

Nel caso in cui la scuola decidesse di sospendere le lezioni, ne sarà data apposita comunicazione tramite circolare. Solo in quel caso non sarà necessaria la giustificazione per eventuali assenze degli studenti.

Sciopero scuola 26 ottobre 2018 | I motivi

Tra le motivazioni dell’agitazione sindacale del 26 ottobre ci sono quelle espresse dal personale Ata. Tra le richieste portate avanti vi sono “aumenti veri in busta paga, assunzioni che ripristinino organici sufficienti, il rispetto della dignità del personale ATA, il diritto al pensionamento a 60 anni o con 35 anni di contributi”.

Le associazioni sindacali chiedono di aumentare i salari e le pensioni, reddito garantito, ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, abolire il jobs act, salute e sicurezza sul lavoro.

Tra le richieste vi sono inoltre maggiori investimenti pubblici su ambiente e territorio per aumentare l’occupazione, pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi, diritto universale a salute, abitare, scuola e mobilità pubblica, rappresentanza sindacale con elezioni libere, democratiche aperte a tutte le liste.

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