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Sciopero medici 2018: venerdì 23 novembre la protesta in tutta Italia

Tutti i camici bianchi del Servizio Sanitario Nazionale incroceranno le braccia per 24 ore

Di TPI
Pubblicato il 23 Nov. 2018 alle 07:50 Aggiornato il 24 Nov. 2018 alle 12:46

Sciopero medici 2018 | Venerdì 23 Novembre 

Venerdì 23 novembre 2018 sciopero dei medici in tutta Italia .

La protesta “provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l’annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili”, questa la comunicazione del Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aaroi-Emac).

Ad astenersi dal lavoro saranno medici, veterinari e anche dirigenti sanitari regionali; lo sciopero riguarderà tutte le regioni italiane e tutti i capoluoghi, per un totale di 135mila medici coinvolti.

Ad unirsi alla protesta tutte le principali sigle sindacali di categoria, dalle più grandi – Anaao e Fp Cgil Medici – alle più piccole.

Lo sciopero era già stato programmato per la giornata del 9 novembre 2018, ma è stato poi annullato a seguito di problematiche relative all’interpretazione di quelle norme che regolamentano gli scioperi nella sanità.

Sciopero medici 2018 | I motivi della protesta

Diverse sono le ragioni alla base dello sciopero, come anche le rivendicazioni dei medici; a partire dalla richiesta di finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, a quella di nuove assunzioni per garantire il diritto alla cura e quello a curare, fino al rinnovo del contratto nazionale rimasto bloccato da dieci anni.

E’ prevista una grande adesione per questo giorno in cui tutti i camici bianchi del Servizio Sanitario Nazionale incroceranno le braccia per 24 ore; a dimostrazione di ciò ci sono infatti i dati che sono emersi dall’indagine che lo stesso sindacato Anestesisti sta conducendo al fine di verificare il rispetto degli istituti contrattuali riferiti, in particolare, alla sicurezza dei pazienti.

Esso ha potuto infatti rilevare – tramite la somministrazione di un sondaggio su un ampio campione di Ospedali Pubblici Italiani – che su 211 risposte dei rappresentanti sindacali ben 192 ha affermato di lavorare in carenza di organico; altre 65 risposte fanno invece emergere il problema della Pronta disponibilità notturna e festiva sostitutiva, troppo spesso usata al posto della Guardia attiva 24H.

Risulta perciò evidente che sono molte le realtà ospedaliere in Italia in cui determinate importanti regole non vengono rispettate, sia per motivi di carenza di personale che meramente economici. Secondo la normativa l’Anestesista Rianimatore dovrebbe avere una presenza fissa nelle strutture, giorno e notte, mentre nella realtà i medici vengono spesso contattati telefonicamente per emergenze che, però, necessitano tempi di intervento immediati.

Gli anestesisti, per tali ragioni, si trovano spesso costretti a passare la notte in hotel vicini all’ospedale, in modo tale da rispondere più rapidamente alle numerose chiamate di emergenza.

Alessandro Vergallo, presidente del sindacato Aaroi-Emac, afferma che “Questo sciopero è anche per i cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana. Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del Contratto e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati”.

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