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Valle d’Aosta, il mistero dello sciatore restituito dal ghiacciaio dopo 60 anni

Un ghiacciaio
Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 22 Giu. 2018 alle 16:52

Mistero sulle montagne della Valle d’Aosta: da sessant’anni il cadavere di un uomo ritrovato su un ghiacciaio in Valtournenche (località Cime Bianche) nel 2005, si chiama solo M.M., come le iniziali ricamate su quel che resta della sua camicia verde militare. Di lui si sa soltanto che era uno sciatore, probabilmente esperto e benestante.

Da anni la polizia scientifica di Torino sta cercando di risolvere il mistero. Dagli esami a cui è stato sottoposto il corpo, si è scoperto che il misterioso sciatore, ritrovato a quota 3100 metri il 22 luglio del 2015, è deceduto nei primi anni ’50.

A confermarlo anche il ritrovamento nella tasca dei pantaloni da sci di una moneta da cinque lire coniata tra il 1946 e il 1950.

Nella banca dati delle persone scomparse però non compare nessuno con un nome che abbia iniziali simili a quelle ricamate all’interno della camicia dell’uomo. Resta quindi il mistero sull’identità dell’uomo.

Del caso si sta occupando Valter Capussotto, della scientifica di Torino che ha passato ore scandagliare gli archivi storici dei giornali dell’epoca per cercare traccia del misterioso sciatore. “Ci sono tanti elementi che ci hanno aiutato a dare una descrizione precisa dell’uomo che all’epoca della morte doveva avere circa 30 anni”, ha spiegato.

Un caso riaperto di recente dato che la polizia scientifica del gabinetto interregionale di Torino ha consegnato i risultati di una ricerca iniziata nel 2017: una ricerca storica e scientifica insieme per provare a ricostruire l’identità e la provenienza dell’uomo senza nome, alto un metro e sessantacinque, che nessuno, in sessant’anni ha mai reclamato.

Ma cosa si sa di lui? Gli abiti e l’equipaggiamento dicono che l’uomo era benestante. Un paio di sci Rossignol Olimpique numero 7200-210 sono un modello degli anni 40 o 50 ed erano i più usati dagli sciatori esperti che volevano un prodotto di alta gamma.

Gli sci dello sciatore ritrovato sul ghiacciaio

Anche i bastoncini, in metallo e non in bambù, un lusso per l’epoca, hanno confermato che si trattasse di una persona con risorse disponibili per acquistare i migliori prodotti sul mercato dell’epoca.

Sul corpo poi c’era un orologio Omega con seriale 11666171, venduto l’8 febbraio 1950 e destinato alle colonie francesi come Tunisia, Algeria e Marocco e un carnet da 60 corse per la funivia Breuil-Plan Maison, un particolare che potrebbe far pensare che il proprietario fosse della zona o che fosse intenzionato a fermarsi a lungo.

L’orologio Omega dello sciatore ritrovato sul ghiacciaio

Inoltre, gli occhiali ritrovati nel taschino provano che fosse miope, soprattutto dall’occhio destro. Nessuna risposta utile infine è arrivata dall’analisi del dna che non ha dato corrispondenze con possibili parenti.

Gli occhiali da vista dello sciatore ritrovato sul ghiacciaio

Insomma, un rebus a cui non si riesce ad arrivare a capo. Anche per questo la polizia ha lanciato un appello: chi sa qualcosa si faccia avanti.

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