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“Mio figlio di 16 anni aggredito con spranghe e catene alla metro: questa non è la mia Scampia”

Un ragazzo di 16 anni è stato aggredito da due giovani malviventi all'uscita della metropolitana in provincia di Napoli. La madre ha denunciato l'accaduto in un post su Facebook

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 22 Mag. 2018 alle 10:15 Aggiornato il 22 Mag. 2018 alle 10:17

Stazione di Piscinola-Scampia, siamo nell’hinterland napoletano, sono all’incirca le 2.00 di pomeriggio, un ragazzo uscito dalla metropolitana decide di tornare a casa a piedi e viene aggredito da due ragazzi a bordo di uno scooter.

Gli intimano di consegnare soldi e telefono, non aspettano nemmeno la risposta del ragazzo che i due lo colpiscono violentemente al volto con spranghe e catene.

Emanuele ha solo 16 anni, riporta pesanti ferite allo zigomo, resta a terra sanguinante.

Nel frattempo i due ragazzi gli prendono il telefono e lo zaino con i libri, lasciandolo inerme e ferito.

Tutto questo accade in pieno giorno a due passi da quella metropolitana dove poco più di due mesi fa, Franco Della Corte, guardia giurata, venne aggredito sempre da un gruppo di ragazzi che lo colpirono così forte da provocare il decesso dell’uomo.

La madre di Emanuele, Lina Grimaldi, ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e in un post su Facebook nel quale, con coraggio, mostra le foto del figlio e racconta i momenti di terrore vissuti dal ragazzo.

E fu così che un pomeriggio di sole dopo le piogge un liceale di 16 anni all’uscita della metro decise di godersi il sole e tornare a casa a piedi dopo la mattinata chiuso in classe…

Purtroppo non poteva immaginare che c’erano 2 delinquenti che avevano deciso di tagliarli la stada con il motorino aggredirlo chiedendogli soldi e senza aspettare risposta colpirlo con una sbarra di ferro con le catene e atterrarlo provocandogli una profonda ferita allo zigomo alla quale i sanitari dall’ospedale Cardarelli hanno apposto 4 punti di sutura e riscontrato trauma maxillo facciale.

Non contenti i delinquenti gli rubavano lo zaino con i libri e scappavano lasciandolo a terra sanguinante…Questo è avvenuto purtroppo a Scampia ma poteva accadere ovunque e so che la mia Scampia non è questa.

Ma quello che mi infastidisce e che ognuno si é sentito in diritto di dire che sono zone pericolose. Non bisogna camminare da soli di pomeriggio e chiedersi perché non abbia aspettato il pullman… Come dire: “te la sei cercata”.

Allora mi sono ricordata dello stupro del Circeo.. Allora tu donna che porti la gonna più corta e esci da sola se sei stuprata te la sei voluta.. Ma in che mondo vivo?

Per la cronaca il liceale è mio figlio Emanuele e non mi fa paura dire che abbiamo sporto regolare denuncia ai Carabinieri perché Emanuele, e noi con lui, non vuole che questo accada più a nessun altro ragazzo. Facciamo conoscere queste oscenità“. 

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