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Salvini è andato alla festa degli ultras del Milan e ha stretto la mano a un pregiudicato per droga

Matteo Salvini mentre stringe la mano all'ultrà del Milan Luca Lucci. Credit: Ansa

Polemiche per la scelta del vicepremier, che però si difende: "Sono un indagato tra gli indagati"

Di Redazione TPI
Pubblicato il 17 Dic. 2018 alle 08:05 Aggiornato il 17 Dic. 2018 alle 09:30

Matteo Salvini è ancora una volta al centro delle polemiche, stavolta a causa della sua partecipazione alla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan, che si è tenuta domenica 16 dicembre all’Arena Civica di Milano.

Salvini è un noto tifoso rossonero, e quando può assiste alle partite della squadra allenata da Gennaro Gattuso. Giovedì 13 dicembre, ad esempio, era in tribuna ad Atene durante la débacle milanista contro l’Olimpiakos, costata l’eliminazione dall’Europa League.

Cosa non torna quindi in questa partecipazione del ministro dell’Interno alla festa degli ultras rossoneri? Come molti non hanno mancato di notare, diversi tra i presenti all’evento avevano precedenti penali.

In particolare, Salvini è stato immortalato mentre stringeva la mano amichevolmente a Luca Lucci, ultrà del Milan arrestato qualche mese fa nell’ambito di un’inchiesta per traffico di droga, patteggiando una pena di un anno e mezzo di reclusione.

Lucci, in passato, è stato anche sanzionato con il Daspo ed è stato coinvolto in alcuni pestaggi.

Non si trattava dell’unico personaggio presente alla festa con pendenze giudiziarie anche pesanti, ma Salvini, di fronte alle polemiche, non è arretrato di un passo: “Io stesso sono indagato. Sono un indagato in mezzo ad altri indagati”, ha detto.

“Io sono per il tifo corretto, colorato e colorito. Episodi di violenza non mi appartengono e non appartengono a nessuno sportivo – ha continuato il vicepremier – Questi tifosi sono persone perbene, pacifiche, tranquille. Loro portano colore con un coro, un tamburo, una bandiera. La violenza è un’altra cosa”.

Le opposizioni hanno attaccato il ministro dell’Interno: “È gravissimo – ha detto Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Partito Democratico – che il ministro dell’Interno sottovaluti in modo così clamoroso le indagini della magistratura su alcuni ultrà del Milan e arrivi a scherzarci sopra. Le indagini riguardano reati gravi e si parla di rapporti con la ‘Ndrangheta. Ciò che Salvini dovrebbe combattere invece di fraternizzare con gli indagati”.

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