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Salvini: “Taglio delle tasse entro la fine dell’anno”

Credit: Afp

Il ministro dell'Interno, intervistato dal Corriere della Sera, parla di riforma fiscale, nomine Rai e dell'accoglienza dei migranti

Di Marta Facchini
Pubblicato il 23 Lug. 2018 alle 15:04 Aggiornato il 23 Lug. 2018 alle 15:13

Pensioni, le nomine Rai e la questione migratoria. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervistato dal Corriere della Sera, discute dei principali punti affrontati nei primi mesi di governo. E dichiara che ha trovato una macchina dello Stato “assolutamente efficiente” perché “abbiamo un comparto della sicurezza di primordine”.

La Rai è al centro dell’intervista rilasciata al quotidiano di via Solferino. Per Salvini, la rete televisiva pubblica deve essere autrice di un’informazione più equilibrata. “Non so se riusciremo, ma negli ultimi anni nei Tg ho visto delle cose che non mi sono piaciute. Per fortuna gli italiani sono più intelligenti di quanto si pensi e non si sono fatti influenzare più di tanto. Poi è opportuno valorizzare maggiormente centri di produzione e sedi regionali”.

Quanto alle nomine, il ministro ha ammesso di avere alcuni cv sulla scrivania ma ha ribadito di volere incontrare i candidati. “Parleremo della governance con chi dovrà attuarla. Di sicuro conosco tantissime persone di spessore che sono state accantonate per motivi incredibili o per antipatie politiche”.

La riforma fiscale, per il ministro, deve essere interrotta la linea di continuità con i precedenti governi. “Ci hanno eletto per cambiare, se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente”.

“Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax”, ha dichiarato. “E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles. Conto di avere entro la fine di agosto i risultati dei gruppi di lavoro che abbiamo istituito, compreso ovviamente anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse”.

Sulla questione migratoria, Salvini ammette di non sentirsi chiamato in causa dalle parole di papa Francesco, che ha affermato che nell’accoglienza dei migranti serve umanità. “Dal 2014 al 2016 sono stati più di 15 mila i morti nel Mediterraneo, mentre quest’anno, ad oggi, sono 1100. Vuol dire che meno persone partono meno persone rischiano di morire, l’appello del Papa lo coniugo con azioni concrete e spendendo soldi veri in Africa: il Trust Fund è poco ed è arrivato in ritardo, ma la via è quella”.

Al ministero, Salvini dice di avere trovato “un dossier con decine di milioni di euro per accogliere nuove migrazioni, un bel po’ li abbiamo riconvertiti a sicurezza e rimpatri. Ho chiesto di rivedere tutti i contratti dei centri immigrati”.

Per la fusione Fs-Anas, Salvini definisce “affrettate” le scelte del precedente governo Gentiloni: “Per quanto riguarda Fs e Anas credo che chi fa i treni deve fare i treni e chi si occupa di strade deve fare le strade, però ne parleremo”. E a chi chiede se, dopo le discussioni sulla legge di bilancio, i rapporti con il ministro dell’Economia sono in crisi, risponde che con Tria i rapporti sono antagonistici “solo per i giornali”.

Sull’Ilva, Salvini esclude la chiusura dello stabilimento. “Credo che nessuno possa lo possa pensare realmente, è una potenza industriale. Condivido le parole di Di Maio che ci dovesse essere maggiore attenzione nella gara, ma l’obiettivo è che si continui a produrre”.

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