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Salvini risponde a Spataro: “Parla a sproposito, se è stanco si ritiri”

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 4 Dic. 2018 alle 15:15 Aggiornato il 4 Dic. 2018 alle 15:27

“Basta parole a sproposito. Inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il Procuratore Capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato”, ha detto il vicepremier Salvini rispondendo al pm Armando Spataro.

“Se il capo della Polizia mi scrive alle 7:22 informandomi di operazioni contro mafia e criminalità organizzata, come fa regolarmente, un minuto dopo mi sento libero e onorato di ringraziare e fare i complimenti alle forze dell’ordine”.

La vicenda – “Ci si augura che, per il futuro, il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica  al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso”.

Queste le parole del procuratore capo di Torino, Armando Spataro, che commenta così il tweet scritto dal vicepremier sugli arresti di alcuno stranieri disposti in diverse città d’Italia.

In particolare, nel tweet di Salvini si leggeva: “49 mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’ordine! La giornata comincia bene!”.

Al messaggio del vicepremier, però, ha risposto con toni tutt’altro che entusiasti il procuratore Spataro, che in comunicato stampa scrive: “All’inizio della mattinata odierna, il ministro dell’Interno ha diffuso un tweet in cui, facendo seguito ad altro precedente, afferma: ‘..non solo, anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia’, facendo seguire riferimenti ad arresti avvenuti altrove”.

“In relazione ai soli fatti di Torino il Procuratore della Repubblica osserva che, al di là delle modalità di diffusione, la notizia in questione: è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa; la polizia giudiziaria non ha fermato ’15 mafiosi nigeriani’, ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Dda di questo Ufficio, dal giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Torino”, si legge nel comunicato.

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