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Il patto che Salvini ha sottoscritto con la lobby delle armi

Matteo Salvini

Il ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini ha firmato un documento che lo impegna a consultare il Comitato Direttiva 477 ogni volta che arrivano in discussione in Parlamento provvedimenti sulle armi

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 16 Lug. 2018 alle 09:33

Il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, in visita l’11 febbraio 2018 alla fiera delle armi di Vicenza, ha firmato un documento che lo impegna, nei confronti dei rappresentanti della lobby delle armi, a consultare il Comitato Direttiva 477 ogni volta che arrivano in discussione in Parlamento provvedimenti sulle armi.

Il Comitato Direttiva 477, come spiegato dal suo presidente Giulio Magnani, è “un’associazione che tutela i privati cittadini che hanno armi da fuoco. In Italia rappresentiamo la Firearms United (Confederazione europea dei possessori di pistole) e collaboriamo con Anpam, Conarmi e Assoarmieri”.

Si tratta delle più importanti sigle dei fabbricanti di armi, un settore che vale più o meno lo 0,7 per cento del Pil, coinvolgendo, tra indotto e produzione, 2.500 imprese e 92mila occupati e si rivolge a 1,3 milioni di titolari di licenza.

Come hanno scritto Marco Mensurati e Fabio Tonacci il 16 luglio 2018 su Repubblica, l’intestazione del foglio firmato da Salvini, in qualità di candidato premier e a nome dell’intera Lega, recita: “Assunzione pubblica di impegno a tutela dei detentori legali di armi, dei tiratori sportivi, dei cacciatori e dei collezionisti di armi”.

Salvini ha firmato il documento nel corso della sua partecipazione all’Hit Show di Vicenza, la più importante fiera delle armi d’Italia, ma sarebbero almeno altri 12 i candidati ad aver sottoscritto questo testo, di cui 8 della Lega, 2 di Fratelli d’Italia e 2 di Forza Italia.

Ai tempi della firma del testo, la notizia passò sotto silenzio, soprattutto perché le attenzioni sulla manifestazione si concentrarono sulla scelta di consentire ai bambini l’accesso ai padiglioni dove erano esposti fucili e pistole.

Adesso, però, il tema è tornato di attualità, anche perché è ormai imminente la del disegno di legge della Lega sulla legittima difesa, il cui senso è già stato anticipato dallo stesso Salvini, con le parole: “il cittadino che si difende non deve essere processato”.

Al punto 8 del documento, il ministro dell’Interno si è impegnato in modo vincolante “a tutelare prioritariamente il diritto dei cittadini vittime di reati a non essere perseguiti e danneggiati (anche economicamente ) dallo Stato e dai loro stessi aggressori”.

In pratica si tratta dell’interesse di coloro che vogliono difendersi in casa propria o nel proprio negozio, facendo uso di armi da fuoco.

Il disegno di legge della Lega depositato in Commissione Giustizia al Senato modifica l’articolo 52 del Codice penale, introducendo proprio la “presunzione di legittima difesa” a cui può fare appello “colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario (…) con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio”.

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