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Salvini: “Ddl Pillon è un punto di inizio, il diritto alla famiglia va riformato”

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 8 Mar. 2019 alle 18:39 Aggiornato il 8 Mar. 2019 alle 18:41

“Il diritto alla famiglia va riformato”: questo quanto affermato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini l’8 marzo 2019 durante la conferenza stampa in Senato.

Il leader della Lega stava rispondendo alle domande sul ddl Pillon insieme alla ministra Giulia Bongiorno e al sottosegretario Molteni.

“Ci sono troppe donne che utilizzano i minori a scopo ricattatorio per ottenere ciò che sarebbe loro diritto in fase di separazione, così come ci sono anche troppi uomini furbi che non danno gli alimenti”, ha affermato Salvini.

“E poi penso ai tanti nonni che perdono i propri nipoti”.

Per questo motivo il diritto di famiglia “va riequilibrato nell’interesse esclusivo dei minori, troppo spesso usati come merce di scambio. Il ddl Pillon è un punto di partenza e non di arrivo”, ha poi aggiunto il ministro.

“Si può migliorare. Bisogna lavorare sulla parità di diritti di ex moglie, ex mariti, figli, che non diventano ex, e nonni. Troppo spesso i bimbi sono usati per le beghe degli adulti”.

Per celebrare la festa delle donne, il ministro in conferenza stampa ha specificato di voler rispondere solo alle domande relative alle donne.

“I ministri non possono limitarsi alle mimose”, ha affermato il ministro. “Credo sia più utile presentare due leggi che diventeranno presto realtà, entro la primavera, e risparmieranno sofferenze a migliaia di donne che sono in balia di delinquenti e norme inefficaci”.

Il riferimento del ministro era a due provvedimenti che introducono il Codice rosso per le denunce di violenza e stalking e che permette alle vittime di essere sentite dal magistrato entro 72 ore dalla denuncia, e l’abolizione del rito abbreviato con sconti di pena per i reati contro le donne.

“Al di là della mimosa o della rosa, fatti concreti. Una donna, anche con la minigonna, anche alle dieci di sera, deve avere il diritto e la libertà di andare in giro senza essere molestata”, era stato uno dei post scritti dal ministro su Facebook a inizio giornata.

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