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Salvini: “Non togliamo gli 80 euro” E Di Maio: “Bonus assunzioni anche agli over 35”

Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Sia il ministro dell'Interno che quello del Lavoro hanno escluso l'aumento dell'Iva

Di Luca Serafini
Pubblicato il 9 Ago. 2018 alle 10:58

“Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l’Iva”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, smentendo le indiscrezioni che erano circolate nelle ultime ore su diversi giornali, secondo le quali l’esecutivo gialloverde era intenzionato a cancellare uno dei provvedimento simbolo del governo Renzi.

“Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali – ha aggiunto il vicepremier – palesemente false e che servono solo per riempire le pagine di quotidiani ad agosto”.

Poco prima, era stato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio a parlare dell’Iva.

Anche il capo politico del Movimento Cinque Stelle aveva smentito qualsiasi ipotesi di aumento dell’imposta: “L’Iva non deve aumentare, nonostante i rischi di aumentare a causa dei provvedimenti fatti da Gentiloni e Renzi in questi anni. E non vogliamo togliere soldi dalle tasche degli italiani”, ha detto il ministro. “I risparmiatori stiano tranquilli, le mani in tasca non gliele mettiamo”.

Di Maio ha fatto anche un importante annuncio sul bonus assunzioni, attualmente previsto (dopo l’approvazione del Decreto dignità), solo per gli under 35 (qui vi abbiamo spiegato chi può usufruirne e a quali condizioni).

Per il vicepremier il bonus può essere esteso anche agli over 35: “Nel decreto dignità abbiamo messo incentivi per i giovani sotto i 35 anni per i contratti a tempo indeterminato e a fine anno aumenteremo gli incentivi anche per tutti gli altri al di sopra dei 35 anni per i contratti a tempo indeterminato in modo che non ci siano più alibi”.

Da settembre, inoltre, ” il governo porterà avanti un provvedimento anticorruzione che darà ancora più strumenti alle forze dell’ordine”, ha aggiunto Di Maio.

Sul fronte vicini, per Di Maio si deve “rispettare lo stesso livello di obbligo che c’è in Europa. Dobbiamo vaccinare i figli e soprattutto ascoltare i medici. Le famiglie che non stanno vaccinando i figli vanno convinte a farlo. Ma dire a quei bambini, che già non hanno il vaccino, che non devono andare neanche a scuola, secondo me è uno sbaglio. Gli togliamo un altro diritto”.

Per il vicepremier, “è chiaro che bisogna modificare la norma, ma con quella che abbiamo inserito nel Milleproroghe i presidi non avranno più questo problema”, dice riferendosi alla dura presa di posizione annunciata dai presidi delle scuole che hanno ribadito lo stop ai bambini non vaccinati.

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