Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

È stato operato Salvatore Pezzano, il ragazzo che era ricorso al web per essere salvato: “Un incubo che finisce, grazie a tutti”

Il ragazzo aveva una rara e pericolosa forma di lussazione alla clavicola e molti medici si erano rifiutati di operarlo a causa della complessità dell'intervento

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 3 Ago. 2018 alle 20:31

A fine luglio aveva fatto il giro del web la notizia di un ragazzo milanese che ha chiesto aiuto tramite il suo profilo Facebook per trovare un medico disposto ad operarlo.

Salvatore Pezzano aveva avuto un incidente mentre giocava a calcio che gli ha provocato una rarissima forma di lussazione alla clavicola.

“La clavicola si è lussata in un modo rarissimo, spostata all’indietro, insaccata nello sterno”, racconta il ragazzo.

“Sfiora di pochi millimetri strutture nobili vascolari e l’aorta”.

A causa della complessità dell’operazione era stato difficile trovare un medico disposto ad occuparsi del caso.

Da qui l’idea di lanciare un appello attraverso i social, a cui avevano fatto seguito decine risposte di di medici tra cui quell’ospedale Medici Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Salvatore infatti è stato operato e adesso sta bene, come lui stesso ha annunciato tramite i profili social.

“Non so che parole usare, un incubo che finisce! È partito tutto dal web, grazie a tutti voi che avete fatto sì che il messaggio potesse arrivare alla persona giusta”.

“Desiderio che questo post venga condiviso e possa arrivare a tutti, perché è solo grazie a voi se c’è l’ho fatta”, ha affermato il ragazzo.

“Desidero arrivi a tutti coloro che stanno combattendo una grave malattia o che stanno male, ricordatevi di non perdere mai la speranza!”

“Me ne sono sentite dire tante..che sarei rimasto disabile, che ci sarei rimasto sotto i ferri o che nel caso migliore avrei perso il braccio, ma sapete cosa rispondo io? Che a tutto c’è rimedio, non bisogna mai arrendersi, mai mollare, mai perdere la speranza”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version