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Romano Prodi torna in tv: “Salvini è razzista, e quelli del M5s dovrebbero studiare di più”

Di Daniele Nalbone
Pubblicato il 6 Mar. 2019 alle 13:10 Aggiornato il 6 Mar. 2019 alle 13:11

Matteo Salvini è “razzista”. Gli esponenti del Movimento 5 stelle? “Dovrebbero studiare di più”. Il ritorno di Romano Prodi in tv post primarie Pd, in una intervista a DiMartedì in onda su La7, è di quelli pesanti.

Salvini è razzista? “Sì” risponde Prodi. “Nel senso che quando dici ‘noi siamo diversi dagli altri’ dici anche questo. Mentre noi siamo una parte di mondo, con una grande cultura, una grande civiltà che dobbiamo custodire, ma con la cultura e non con l’odio”.

Per l’ex premier il governo “ha già acuito molto” le tensioni sociali.

Ma, secondo Prodi, “in questo momento c’è un senso di attesa, cioè è finita l’illusione e sta arrivando la disillusione se non c’è un risultato” ed è “finita l’illusione che questo risolva i problemi, che facendo la faccia cattiva il mondo ci ubbidisca e i problemi restano anzi si aggravano”.

Per quanto riguarda i 5 stelle, per Prodi, “dovrebbero studiare di più. Ma lei capisce… adesso uno che sottolinea lo studio può sembrare uno snob, io le dico solo che studiare serve”.

Prodi e il “nuovo” Partito Democratico

Romano Prodi si è poi soffermato ad analizzare il nuovo corso del Pd che sta per iniziare. “C’è molto lavoro da fare. Oggi, ripeto, nessun partito da solo può andare al governo, il problema è fare delle coalizioni fra partiti omogenei e non la coalizione di oggi fra partiti assolutamente divergenti tra di loro e allora nasce la confusione. Invece la coalizione tra partiti vicini fa nascere il pluralismo”.

Romano Prodi torna nel Pd?

Il riferimento di Prodi, ovviamente, è all’Ulivo: “Il modello, per Prodi, resta quello dell’Ulivo. “Il nome”, spiega mandando un messaggio a Zingaretti, “lo può cambiare, l’Ulivo non è più di moda, ma l’idea era quella. Mettiamo insieme persone che provengono pure da diverse forme politiche, ma che hanno gli stessi obiettivi”.

La tenda di Romano Prodi “si è avvicinata abbastanza” al Pd, perchè quella delle primarie “è stata una giornata che vede ha rianimato tutti…cioè trovarsi al seggio in tanti è stato come dire ‘beh si può ricominciare’, tutto qua”.

Per quanto riguarda poi la possibilità di riprendere la tessera del Pd, ha aggiunto, “questo dipende da come… dalle cose che seguiranno. La tessera vuol dire essere insieme in uno schieramento ampio che comprende gente anche diversa ma che abbia gli stessi obiettivi dal punto di vista un po’ sulla distribuzione dei redditi, dei rapporti con gli altri paesi europei insomma che faccia riprendere una strada comune. Dopodiché arriva anche la tessera, ma bisogna tracciare il cammino”.

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