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Il ristoratore di Rimini “paladino dei migranti” (ma fan di Salvini) si arrende e chiude il locale

Il titolare del locale col ragazzo del Gambia e il cartello anti-razzisti. Credit: Enea Conti
Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 20 Mar. 2019 alle 18:44 Aggiornato il 20 Mar. 2019 alle 18:46

Riccardo Lanzafame ha accusato di razzismo i suoi concittadini: “Meno clienti dopo l’assunzione di un ragazzo del Gambia”.

Il riferimento è all’assunzione di Masamba, un ragazzo di 20 anni. Da quel momento, secondo il ristoratore, ci sarebbe stato un fuggi fuggi di clienti.

O meglio, l’inizio della fuga risalirebbe al momento in cui Lanzafame ha esposto nel suo locale di Montescudo, la locanda Malatesta, il seguente cartello: “In questo locale abbiamo assunto un ragazzino africano. Se sei razzista non entrare”.

Tra parentesi, sempre sul cartello, la spiegazione: “I cittadini di Mntescudo mi hanno detto come mai un africano? Io non vengo più”.

Paladino dei migranti? Trovata pubblicitaria? In un articoloTPI ha portato alla luce come, nel suo recentissimo passato, Riccardo Lanzafame sia stato un fervente sostenitore delle politiche anti-immigrati di Matteo Salvini.

A distanza di poche ore da quella ricostruzione, Lanzafame ha rilasciato un’intervista al Resto del Carlino in cui ha annunciato che “basta. Me ne vado. Chiudo”.

Il motivo? “Non faccio che ricevere insulti. Mi dicono che sono un infame e che ho studiato tutto per farmi pubblicità”.

Quindi, la domanda, “lascia per gli insulti?”. “Sul mio conto sto leggendo di tutto. (…) Poi tirano fuori vecchi post messi da me su Salvini per screditarmi”.

Ma da dove arrivano quei post? “Li ho messi io. Il ministro diceva di rispedire a casa chi delinque, e sono d’accordo”.

Intanto, “finché avrò prenotazioni”, l’albergo della Locanda continuerà le sue attività. Ma “quando finiranno quelle già prese, sempre che non riesca ad annullarle, chiudo tutto e me ne vado da qui”.

Intanto, oltre ai proclami, Lanzafame è passato ai primi fatti. Ha eliminato dalla sua pagina Facebook tutti i post razzisti, o filo-Salvini.

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