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Reddito di cittadinanza, la risposta ufficiale dell’Inps dopo lo scontro con gli utenti

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 18 Apr. 2019 alle 14:10 Aggiornato il 18 Apr. 2019 alle 14:10

Non si fermano le polemiche sui messaggi pubblicati sui social dall’Inps per la famiglia per rispondere alle tante critiche giunte da chi è rimasto deluso dal reddito di cittadinanza.

Chi si aspettava i famosi 780 euro, o una cifra più o meno simile, si è trovato davanti ad un’amara verità: in tanti hanno trovato degli assegni molto più bassi del previsto e questa amara scoperta ha fatto scoppiare la rabbia dei cittadini.

Sono infatti numerosi gli utenti che sui social hanno espresso tutto il loro disappunto, sia su gruppi privati che su una delle pagine ufficiali dell’Inps, che si occupa di erogare il reddito di cittadinanza.

Le critiche però sono state talmente tante da costringere i social media manager della pagine dell’Inps a correre ai ripari, ma la strategia scelta non sembra sia stata la migliore.

A un certo punto infatti ad ogni commento negativo scritto dagli utenti i gestori della pagina hanno iniziato a rispondere con altrettanto livore, ottenendo però l’effetto contrario rispetto a quello sperato.

Le critiche non sono diminuite e Inps per la famiglia ha dovuto anche pubblicare un messaggio ufficiale di scuse e in cui ha enunciato la sua nuova strategia: gli operatori risponderanno solo a chi chiede informazioni sull’erogazione del reddito e non a chi scrive solo per lamentarsi.

“In linea con quanto previsto dalla netiquette e dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del reddito di cittadinanza e di altre misure a favore della famiglia, risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps”.

Per poi aggiungere: “Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte”.

Il tenore dei messaggi pubblicati da Inps per la famiglia avevano fatto anche sorgere il dubbio che si trattasse di una pagina falsa, molto simile a quella originale. Come verificato da TPI, non c’era invece nessun errore, salvo nella strategia adottata dal sito stesso nel cercare di contrastare le critiche dei cittadini delusi.

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