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Rimini, due turisti picchiati a sangue da una gang di ragazzi: tra gli aggressori c’è un 15enne

Gli autori della rapina sono stati arrestati. Le vittime, residenti a Bologna e Faenza, stavano festeggiando un addio al celibato sulla riviera romagnola

Di TPI
Pubblicato il 19 Ago. 2018 alle 15:49 Aggiornato il 20 Lug. 2019 alle 11:52

Picchiati con il casco del motorino per il Rolex e il portafoglio. È successo a due ragazzi di 30 anni, residenti a Bologna e Faenza, che si trovavano in vacanza a Rimini per festeggiare un addio al celibato.

Sono stati picchiati a sangue mentre camminavano sul lungomare di Marina Centro, sabato 18 agosto intorno alle due di notte nei pressi del bagno 23. La coppia è stata aggredita alle spalle e picchiata con un casco da motociclista da tre giovanissimi di 15, 19 e 20 anni – tutti residenti a Rimini ma di origini napoletane – che volevano rapinarli del Rolex e del portafoglio.

L’intervento della polizia è scattato dopo che i clienti di un albergo che affaccia sul lungomare Tintori hanno chiamato le forze dell’ordine perché in strada si stava consumando la violenta aggressione. Arrivati sul posto, gli agenti hanno visto i tre ragazzi scappare e i due turisti sanguinanti e confusi chiedere aiuto.

Gli aggressori sono stati arrestati poco dopo gli autori della rapina.

“Non sapete chi siamo noi: siamo di Napoli e conosciamo famiglie affiliate della camorra”, avrebbe urlato uno dei tre giovani ai poliziotti. Per lui è scattata anche l’accusa di resistenza mentre tutti e tre sono stati arrestati per rapina aggravata.

Il 15enne è stato trasferito al carcere minorile Pratello di Bologna, gli altri due ai Casetti di Rimini, in attesa dell’udienza di convalida.

“Ci hanno preso alle spalle, di sorpresa”, ha racconto una delle vittime ai poliziotti. “Hanno tentato di strapparmi il Rolex dal polso, ma non ci sono riusciti”. Colpito ripetutamente al viso, l’uomo ha riportato varie lesioni al volto, all’occhio, un trauma cranico e la frattura di una costola. È stato dimesso dal Pronto Soccorso con una prognosi di 22 giorni mentre l’altro ragazzo ha riportato contusioni guaribili in 12 giorni.

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