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Cosa è successo il 26 ottobre nel mondo

Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Di TPI
Pubblicato il 26 Ott. 2016 alle 20:40

Italia: una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.4 della scala Richter è stata avvertita nel centro Italia, in particolare a Roma, Ancona, Perugia e L’Aquila. L’epicentro è stato registrato a Visso, a 50 km da Macerata, nelle Marche, a una profondità di nove chilometri non lontano dalle aree colpite dal sisma di due mesi fa, lo scorso 24 agosto, ad Amatrice, di magnitudo 6.0, verificatosi a una profondità di otto chilometri e che aveva provocato 298 vittime. Il terremoto è stato registrato alle ore 19.10. Secondo gli esperti dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la scossa nel centro Italia di oggi mercoledì 26 ottobre 2016 è legata al sisma del 24 agosto di Amatrice. Si tratta probabilmente dell’attivazione di una nuova faglia. 

– Siria: il segretario della Difesa americano Ash Carter ha reso noto che l’offensiva per espellere il sedicente Stato islamico da Raqqa, sua capitale siriana, potrebbe sovrapporsi alla campagna in corso per scacciare i miliziani dell’Isis da Mosul, la capitale dell’autoproclamato califfato in Iraq. Carter non ha fornito una tempistica precisa ma ha riferito che i preparativi sono in corso. Il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian ha confermato che l’organizzazione della nuova offensiva procede secondo i tempi previsti. Mosul e Raqqa sono le due principali roccaforti del sedicente Stato islamico e la loro riconquista sarebbe un passo fondamentale nella sconfitta del gruppo jihadista. 

– Spagna: l’ambasciata russa in Spagna ha ritirato una richiesta inoltrata precedentemente alle autorità spagnole per il rifornimento di alcune navi da guerra dirette nel Mediterrano e attraccate questa mattina al porto di Ceuta, enclave spagnola in Nordafrica, dopo aver attraversato lo stretto di Gibilterra. La questione aveva messo Madrid in una posizione scomoda e sotto la luce dei riflettori del mondo. Infatti, secondo la Nato, le otto navi russe – una portaerei, un incrociatore nucleare, due navi antisommergibili e quattro vascelli di supporto, probabilmente scortati da alcuni sottomarini – sono dirette in Siria e trasportano bombardieri che potrebbero essere utilizzati per intensificare l’offensiva di Mosca e Damasco contro Aleppo. 

– Siria: un raid aereo ha provocato la morte di almeno 22 persone di cui sette bambini in un villaggio nella provincia di Idlib, in Siria, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione con sede nel Regno Unito, mercoledì 26 ottobre. L’attacco ha colpito diversi punti del villaggio di Haas, inclusa una scuola elementare e media, uccidendo almeno un insegnante oltre ai bambini. Non è chiaro se il bombardamento sia avvenuto da parte delle forze siriane o di quelle russe. La provincia di Idlib si trova nei pressi di Aleppo, nel nord-ovest della Siria, e costituisce la più grande zona abitata controllata dai ribelli. Un servizio sulla televisione di stato siriana – citando una fonte militare – ha riferito che alcuni miliziani sarebbero stati uccisi nelle loro postazioni ad Haas, ma non ha fatto alcun cenno alla scuola. 

– Europa: la Commissione europea ha approvato una risoluzione con cui estende di tre mesi i controlli temporanei alle frontiere interne di alcuni paesi dell’area Schengen, a causa della crisi migratoria in corso in Europa. La decisione consente ad Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia di rimandare il ripristino della libertà di circolazione prevista dal trattato Schengen. Secondo la Commissione, infatti, non sono ancora presenti le condizioni che consentirebbero il ritorno alla normale funzionalità della convenzione e i cinque paesi in questione sono sommersi dalle richieste di asilo. L’Unione era intenzionata a ripristinare l’efficacia di Schengen in tutta l’area entro la fine dell’anno. Ma i governi di Berlino, Vienna e Copenaghen hanno richiesto una proroga nel timore che la grande quantità di migranti presenti nei campi profughi di Grecia e Italia continuino a viaggiare verso il nord Europa. 

– Francia: le autorità francesi hanno detto di aver completato lo sgombero della “giungla” di Calais. L’annuncio è stato dato dal funzionario regionale Fabienne Buccio. Gli ultimi migranti che hanno lasciato il campo arriveranno negli altri centri d’accoglienza temporanea nelle prossime ore. L’operazione si è svolta per lo più pacificamente, anche se alcune tende sono state bruciate nel corso della notte e della giornata di oggi. Alcune tende sono state date alle fiamme in diversi punti del campo profughi di Calais, a tre giorni dall’inizio dell’operazione di sgombero. I pompieri sono intervenuti a spegnere le fiamme, ma non è chiaro chi sia il responsabile dei fuochi appiccati durante la notte e la mattina. Si sono registrate anche esplosioni che potrebbero essere state causate dallo scoppio di bombole del gas. Una persona è rimasta lievemente ferita. 

– Afghanistan: miliziani dell’Isis hanno ucciso decine di civili in una provincia centrale afghana per vendicare la morte di uno dei loro comandanti, secondo quanto riferito da un funzionario provinciale mercoledì 26 ottobre 2016. “La polizia afghana ha ucciso un comandante del Daesh [acronimo arabo che indica il sedicente Stato islamico] durane un’operazione nella provincia di Ghor, ma i miliziani hanno preso in ostaggio una trentina di civili nei pressi del capoluogo provinciale e li hanno giustiziati per vendetta”, ha dichiarato Abdul Hai Khatibi, un portavoce del governatore locale. I miliziani islamisti avevano infatti sequestrato ieri alcune persone nei pressi di Feroz Koh mentre raccoglievano legna da ardere. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini, ha dichiarato il governatore di Ghor Nasir Khazeh all’agenzia di stampa Afp. 

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