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Divisioni nel Pd, Renzi si difende: “Non faccio il piccolo burattinaio al congresso”

Matteo Renzi

L'ex segretario è accusato di star fomentando le divisioni interne al Pd e di star cercando di influenzare i risultati delle primarie

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 6 Dic. 2018 alle 12:39

Dopo che nella giornata del 5 dicembre hanno iniziato a diffondersi voci sul possibile passo indietro di Marco Minniti dalla corsa per la segreteria del Pd, la conferma ufficiale è arrivata nella notte: “Lo faccio per il bene del Partito”.

L’ex ministro, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato di aver ritirato la sua candidatura perché “si è appalesato il rischio che nessuno dei candidati raggiunga il 51 per cento”.

In molti a questo punto hanno iniziato a sospettare che dietro il ritiro di Minniti ci fosse Matteo Renzi, accusato di non aver sostenuto a sufficienza il suo ex ministro.

Allo stesso tempo iniziano a moltiplicarsi le voci secondo cui l’ex segretario abbia intenzione di fondare un proprio partito con il supporto dei fuoriusciti della destra, aumentando le divisioni all’interno del Partito democratico.

Matteo Renzi però non ci sta e si lancia in un lungo sfogo sul suo profilo Facebook.

“Oggi i media parlano di nuovo delle divisioni del Pd. E naturalmente c’è sempre qualche fonte anonima che dà la colpa a Renzi”, scrive sui social.

L’ex segretario ha riordinato le ultime vicende che lo vedono coinvolto, spiegando che dopo le elezioni si è dimesso da segretario del Pd, assumendosi “la responsabilità per tutti.
Da quel momento ho fatto la mia battaglia da senatore dell’opposizione”.

“Da mesi non mi preoccupo della Ditta Pd: mi preoccupo del paese. Che è più importante anche del Pd. Tutti i giorni ho fatto sentire la mia voce contro il Ministro sciacallo, Salvini. E contro il Ministro prestanome, Di Maio”, spiega ancora Renzi.

“Faccio una battaglia sulle idee, non per due poltrone interne. Per me le correnti sono la rovina del Pd (…) Per cui: chiedetemi tutto ma non di fare il piccolo burattinaio al congresso del Pd. Chi vincerà avrà il mio rispetto”.

“Io non mollo di un centimetro la mia battaglia contro i cialtroni che stanno mandando l’Italia in recessione. Ma non chiedetemi di stare dietro alle divisioni del Pd perché non le capisco, non le condivido, non mi appartengono”.

Intanto l’ex segretario dà appuntamento a stasera, 6 dicembre alle 18, quando ci sarà una diretta Facebook da Palazzo Giustiniani.

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