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Reddito di cittadinanza: soldi alle imprese che assumono i beneficiari, ma spunta l’obbligo di trasferimento

Cambiano i criteri, non solo geografici, attraverso i quali potrà essere considerata "congrua" un'offerta di lavoro

Di Luca Serafini
Pubblicato il 27 Dic. 2018 alle 12:31 Aggiornato il 18 Gen. 2019 alle 12:45

Il governo sta accelerando sul decreto che andrà a disciplinare il reddito di cittadinanza, e che vedrà la luce successivamente al varo della manovra, verosimilmente a inizio gennaio.

Secondo quanto riportano Repubblica e Corriere della Sera, sono diverse le misure in fase di studio, emerse anche nelle simulazioni sulla misura presentate dall’esecutivo.

Obbligo di trasferimento lontano da casa

Una prima, importante novità rispetto alle bozze circolate nelle scorse settimane riguarda l’obbligo di trasferimento per i beneficiari della misura.

Ciò significa che il disoccupato sarà costretto ad accettare un’offerta di lavoro anche molto lontano da casa.

Nello specifico, la prima offerta potrà essere nel raggio 100 chilometri, la seconda di 250, mentre alla terza occorrerà spostarsi in qualsiasi luogo d’Italia.

Un cambiamento forte rispetto alla precedente versione, che indicava un raggio di non più di 50 chilometri per tutte e tre le offerte.

Il governo si è reso conto, insomma, che la domanda di lavoro potrebbe essere troppo carente in alcune regioni, specie quelle del Sud, e per cercare di aumentare il tasso di occupazione ha deciso di far saltare i paletti geografici.

Ma non è tutto: allo studio dell’esecutivo c’è anche l’idea di rendere meno rigido il criterio della “congruità” dell’offerta di lavoro con il percorso di formazione.

Non si dovrà accettare un’offerta in un ambito completamente avulso dal proprio percorso professionale, ma bisognerà comunque essere flessibili e adattarsi a posizioni non del tutto in linea con il proprio background e con le proprie aspirazioni.

L’assegno dovrebbe essere erogato per un periodo di massimo 18 mesi, terminato il quale sarà necessario fare nuovamente domanda.

L’importo dovrebbe essere di 500 euro per i single, a cui si aggiunge un contributo di 280 euro per chi deve pagare un affitto e 150 per chi ha un mutuo acceso.

Con i coefficienti familiari, si sale a 980 euro per due adulti che vivono in affitto, 1.180 per due adulti con due bambini, 1.33o per tre adulti con due bambini.

Soldi alle imprese che assumono i beneficiari

Un’altra importante novità riguarda le imprese che decideranno di assumere i beneficiari della misura.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, le aziende in questione riceveranno l’importo che il neo-assunto avrebbe dovuto ottenere fino alla scadenza dei 18 mesi previsti, e in ogni caso per un minimo di cinque mesi.

Un importo che raddoppierebbe in caso di stipula di un “patto di formazione” tra lavoratore e impresa di almeno cento ore.

Se l’azienda assume un soggetto vulnerabile (come i disoccupati di lungo corso) ha diritto a una mensilità extra.

Una misura che ha l’obiettivo di incentivare le assunzioni dei beneficiari del reddito di cittadinanza e di evitare che, esauriti i 18 mesi, questi ripresentino domanda, con il conseguente aumento di spesa per lo stato.

È confermata infine la figura dei navigator, veri e propri tutor che lavoreranno nei centri per l’impiego e che seguiranno 100-150 disoccupati ciascuno durante l’erogazione dell’assegno e nel percorso di reinserimento nel mondo lavorativo.

Incidenza del reddito di cittadinanza per aree geografiche

Gli studi effettuati dal governo evidenziano come il reddito di cittadinanza interessi per il 53 per cento le regioni del Sud e le isole, per il restante 47 le regioni del centro-nord.

Le regioni con più beneficiari saranno Campania, Sicilia, Lazio, Lombardia, Puglia e Piemonte.

La misura verrà erogata per il 27 per cento a single, per il 18 per cento a famiglie di due persone, per il 23 a famiglie di tre persone, per il 21 a coppie con due figli, e per il 16 a famiglie con tre figli.

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