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Quarantena per i bambini vaccinati e analisi pre-vaccinali: l’assurda proposta di legge del M5s nel Lazio

I consiglieri grillini Barillari e Lombardi hanno presentato in regione Lazio una proposta per la revisione del sistema vaccinale. Ecco cosa prevede

Di Laura Melissari
Pubblicato il 25 Lug. 2018 alle 18:29

Il Movimento Cinque Stelle ha proposto una legge di revisione del sistema vaccinale, firmata dai consiglieri grillini tra cui Davide Barillari e Roberta Lombardi.

La proposta è stata scritta insieme alle associazioni dei genitori no vax, che chiedono “la libertà di scelta” sul tema dei vaccini.

La proposta va in una direzione opposta a quella verso la quale è andato il precedente governo, che voleva ampliare l’obbligo vaccinale e rendere più difficile la vita di quanti voleva sottrarre i loro figli a tale obbligo.

Ad analizzare la proposta è il Quotidiano Sanità, che definisce la proposta “tutta free vax oriented”.

Tra i temi principali vi è la fine dell’obbligo, le vaccinazioni personalizzate con analisi pre-vaccinali, la somministrazione di vaccini in formato monocomponente e infine la previsione di periodi di quarantena di 4-6 settimane per tutti i bambini che si sono sottoposti a vaccinazione, per evitare contagi.

A questo link il testo integrale della proposta.

“Subito dopo la presentazione, la proposta di legge di riforma del sistema vaccinale verrà inserita nella piattaforma Rousseau, al fine di ricevere ulteriori suggerimenti e pareri, sempre più convinti che un nuovo modello di governance si attua anche con il coinvolgimento pieno e consapevole dei cittadini nelle scelte della politica”, scrive Barillari sulla sua pagina Facebook.

Come spiega Quotidiano Sanità, hanno partecipato al tavolo per la stesura della proposta, associazioni come Auret (che sostiene correlazione tra vaccini e autismo), Comilva, Codacons e Corvelva.

“E gli esperti? Si spiega che Fimmg, Fimp, Simpef etc. verranno chiamati solo successivamente in audizione, una volta presentata e incardinata la legge. Il contributo di sindacati medici e società scientifiche risulta quindi tutt’altro che fondamentale per l’elaborazione di una legge sui vaccini”.

D’altronde, come si legge nel testo, il pediatra o il medico di Medicina Generale dovrà raccogliere una “dettagliata anamnesi dei genitori, dei parenti prossimi e del bambino stesso, considerando tutti i fattori che influenzano la salute di quest’ultimo nella sua globalità, perché su di lui si ripercuotono anche le condizioni socio-ambientali del territorio in cui vive il nucleo familiare, ossia dati economici, nutrizionali, tossicologici e psico-comportamentali dei componenti della sua famiglia”.

Pediatri e medici sono quindi tenuti a produrre un’attenta analisi psico-socio-antropologica allargata all’intero nucleo familiare.

L’obiettivo di tale proposta, è il superamento di una pratica vaccinale coercitiva, poiché si crede che, le mutate condizioni socio-sanitarie, la maggiore consapevolezza, responsabilità e maturità, siano il terreno fertile sul quale le attuali e future generazioni potranno crescere come individui e collettività”.

A scagliarsi contro la proposta è il medico Roberto Burioni, che sulla sua pagina Facebook scrive che “gli esami prevaccinali non esistono e i bambini vaccinati non sono infettivi. Questi sono i fatti, confermati da solidissime prove scientifiche, il resto sono bugie, bugie pericolose. Se Barillari e la Lombardi (autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle) scrivessero le proposte di legge con qualunque medico serio, e non organizzazioni “free-vax” , non farebbero queste brutte figure.

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