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Il procuratore Zuccaro sostiene che la mafia è attirata dal business dei migranti

Dopo le polemiche sui presunti contatti tra scafisti e ong nel Mediterraneo, il procuratore di Catania ha parlato in commissione Antimafia delle indagini sui flussi

Di TPI
Pubblicato il 9 Mag. 2017 alle 18:09

Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, in audizione alla Commissione Antimafia, ritorna sulla questione dell’accoglienza ai migranti. Dopo le sue affermazioni sui presunti legami tra le organizzazioni che operano nel soccorso in mare dei migranti e gruppi di scafisti libici, il procuratore ha parlato dei flussi di denaro legati alla gestione degli arrivi.

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“C’è una massa di denaro destinata all’accoglienza dei migranti che attira gli interessi delle organizzazioni mafiose e dico questo sulla base di alcune risultanze investigative”, ha detto Zuccaro che ha poiprecisato: “Non ritengo ci siano rapporti diretti tra le organizzazioni criminali che controllano il traffico di migranti e le nostre mafie locali. Le indagini per ora non ci danno contezza di questo”.

Le sue affermazioni sulle ong che operano nel Mediterraneo avevano sollevato una polemica nella quale si erano inseriti alcuni esponenti del Movimento 5 stelle. “Che i trafficanti di uomini finanzino alcune Ong è un’ipotesi di lavoro, non ho mai detto che avevo elementi probatori su questo”, ha sottolineato Zuccaro che ha aggiunto: “Audizioni di Frontex e Marina ci segnalano travalicamenti dei confini delle acque libiche e contatti telefonici tra persone operanti sulle navi di alcune ong e la terraferma libica. C’è il sospetto di contatti tra le organizzazioni che gestiscono il traffico e alcune Ong. È dunque necessario consentirci di fare le indagini per dare corpo ai sospetti o smentirli”.

Secondo quanto riferito dal procuratore, il sistema che ha impiegato numerose navi delle ong nel Mediterraneo non ha fatto diminuire il numero di vittime in mare. “I dati ufficiali informano che nessuna operazione è stata fatta senza il raccordo con la Guardia costiera, ma non c’è la certezza che tutti i salvataggi delle ong siano avvenuti nel rispetto delle regole. La nave che si spinge più avanti nelle acque libiche può anche agire per ragioni di solidarietà, ma la legge non lo consente se non c’è pericolo di vita e così agevolano il traffico”.

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