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Prince Jerry, suicida perché privo di asilo, aveva regalato i suoi pochi soldi ai bambini

Il ragazzo nigeriano di 25 anni si è tolto la vita il 28 gennaio a Tortona gettandosi sotto un treno dopo che gli era stato negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari

Di TPI
Pubblicato il 1 Feb. 2019 alle 17:40 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:25

Monsignor Giacomo Martino, responsabile della comunità Migrantes di Genova, ha dedicato un messaggio commovente a Prince Jerry, il ragazzo nigeriano di 25 anni che si è tolto la vita il 28 gennaio 2019 a Tortona gettandosi sotto un treno.

Prima di Natale il giovane si era visto negare il permesso di soggiorno per motivi umanitari e a dare la notizia del suicidio era stato lo stesso monsignor Giacomo Martino.

“Prince ha fatto volontariato alla Comunità di Sant’Egidio, era un ragazzo che cercava sempre di dare un segno di speranza a tutti”, ha raccontato il responsabile della Migrantes di Genova durante i funerali.

“Una volta ha voluto donare una parte dei suoi soldi affinché i bambini affidati alla Comunità potessero fare le vacanze insieme”.

“Prince aveva creato tante relazioni di amicizia, anche con i ragazzi nuovi che arrivavano al centro di accoglienza che lui accompagnava perché era studioso, aveva imparato bene la lingua italiana, quindi li seguiva nelle varie visite per fare da traduttore rincuorandoli e dandogli un segno di speranza”.

Prima di morire, l’ultimo messaggio di Prince è stato inviato proprio ad un operatore del centro di accoglienza: “Mi dispiace Sergio”. Dopo quel sms il cellulare ha smesso di funzionare e il ragazzo si è gettato sotto il treno in transito.

Don Martino ha poi concluso così il suo discorso: “Prince ci invita a considerare il prossimo come nostro fratello, suggerisce alle orecchie e al cuore di chi ha paura, di non avere più paura”.

La vicenda di Prince Jerry – Prince Jerry, un ragazzo di 25 anni di origini nigeriane, si è suicidato lunedì 28 gennaio a Tortona (Alessandria) gettandosi sotto un treno: prima di Natale si era visto negare il permesso di soggiorno per motivi umanitari.

“Jerry” ha denunciato su Facebook l’associazione Alterego “era un laureato che sperava di trovare un futuro migliore e non aveva alcuna speranza di essere accolto, da quando il permesso per motivi umanitari è stato annullato dal recente Decreto”.

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