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Cosa è successo alla presidente dei Giovani musulmani d’Italia all’aeroporto di Orio al Serio

Nadia Bouzekri ha riferito che un'addetta alla sicurezza dello scalo lombardo l'ha insultata e le ha chiesto di togliersi il velo in pubblico. Ecco cosa è successo e cosa dice il regolamento

Di Sara Ahmed
Pubblicato il 29 Set. 2017 alle 18:35 Aggiornato il 3 Apr. 2018 alle 12:42

Nadia Bouzekri, presidente dell’associazione Giovani musulmani d’Italia, ha denunciato tramite un video su Facebook di essere stata vittima di razzismo da parte di un agente all’aeroporto di Orio al Serio.

I Giovani musulmani d’Italia (Gmi) sono un associazione no profit, fondata nel 2001, da un gruppo di giovani di religione islamica con l’obiettivo di promuovere l’integrazione e l’impegno dei loro compagni di fede in Italia.

Nadia Bouzekri, cittadina italiana, è la prima donna presidente dell’associazione, nata a Sesto San Giovanni da genitori marocchini.

Il 27 settembre la presidente dell’associazione si era recata all’aeroporto per dirigersi a Bruxelles, dove è intervenuta al Parlamento europeo sul tema dell’islamofobia.

Tramite un video su Facebook ha dichiarato di essere stata discriminata e insultata da un’addetta alla sicurezza.

Nel video Nadia Bouzekri ha raccontato che l’agente le aveva chiesto di togliersi il velo e la giacca. Al suo rifiuto di togliere il velo in pubblico anziché farlo in un ambiente più riservato, l’addetta alla sicurezza ha rifiutato di accogliere la richiesta, iniziando a inveire contro la donna.

Nella cultura islamica, una donna che decide di indossare il velo non può toglierlo di fronte a uomini estranei, ovvero non membri della sua famiglia. Per questa ragione, la normativa per la sicurezza negli aeroporti prevede l’esistenza di un ambiente riservato per poter effettuare i controlli prima del volo.

“Musulmana tornatene al tuo paese, cosi impari la prossima volta a vestirti in questo modo, mi ha urlato contro con una cattiveria inaudita” sono le offese che Nadia Bouzekri ha dichiarato di aver ricevuto da parte dell’agente.

La presidente del Gmi ha spiegato inoltre di essersi sentita non rispettata e di essere stata trattata come una cittadina di serie B.

Dopo il primo video pubblicato molti hanno accusato Nadia Bouzekri di aver raccontato la vicenda solo per ottenere maggiore notorietà e che avrebbe dovuto collaborare e togliersi il velo e la giacca anche se in pubblico.

In un secondo video pubblicato la sera del 27 settembre, la presidente del Gmi ha precisato che non aveva problemi a farsi controllare ma che la procedure e le offese che le sono state rivolte sono state poco professionali e hanno leso un suo diritto.

“Sono intervenuti dei suoi colleghi per cercare di calmare la situazione. ‘Hai ragione, non doveva offenderti in questo modo’, anche gli agenti della polizia di frontiera mi hanno detto che l’addetta alla sicurezza ha sbagliato procedure”. Ha dichiarato Nadia Bouzeik nel suo secondo video.

Il Programma Nazionale di Sicurezza stabilisce che qualsiasi individuo con il capo coperto debba essere portato in una stanza riservata per effettuare i controlli necessari.

La prassi in aeroporto prevede che gli uomini Sikh con il turbante, le donne musulmane con il velo, le suore e qualsiasi persona con il capo coperto, se richiesto, deve essere portato in una stanza privata per effettuare i controlli necessari.

Questo procedimento è stato messo in atto in seguito la richiesta degli uomini Sikh di non togliersi il turbante dinanzi altri passeggeri.

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