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Ponte Morandi, gli sms pochi giorni prima del crollo che inguaiano i tecnici di Autostrade

I messaggi sono antecedenti alla mattina del 14 agosto, quando il ponte Morandi è crollato causando la morte di 43 persone

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 6 Set. 2018 alle 13:51

Le conversazioni recuperate nei cellulari sequestrati dalla Procura di Genova farebbero emergere delle responsabilità tra i tecnici di Autostrade che parlavano delle criticità dei tiranti che sorreggevano il ponte Morandi. Qui il nostro reportage a Genova a 20 giorni dal collo. 

Come scrivono Giuseppe Filetto e Fabio Tonacci sul quotidiano Repubblica, gli inquirenti stanno confrontando le conversazioni tra ingegneri per capire se i loro messaggi, e la loro preoccupazione, fossero riferiti proprio ai tiranti coinvolti nel crollo del ponte Morandi o se le loro fossero solo osservazioni generiche.

“Il punto debole del viadotto di Genova, costruito nel 1967 con tecnologie allora innovative, è sempre stato quello. I famosi stralli di acciaio ricoperti di calcestruzzo. E dalle chat di whatsapp e dagli sms recuperati nei cellulari sequestrati dalla procura (e di cui è stata fatta copia della memoria), emerge appunto la preoccupazione per quegli elementi”.

I messaggi sono antecedenti alla mattina del 14 agosto, quando il ponte Morandi è crollato causando la morte di 43 persone.

Due le ipotesi: le chat possono essere considerate un indizio della percezione da parte di Autostrade per l’Italia dei rischi del viadotto, più elevati rispetto a quanto messo nero su bianco nella documentazione presentata al Ministero dei Trasporti.

Nel secondo caso invece le conversazioni possono essere considerate una reazione suggerita da quanto emerso a febbraio, con l’ok del Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato di Genova al piano di ristrutturazione dellepile 9 e 10, che segnalava una riduzione fino al 20 per cento della dimensione degli stralli. Al momento causa probabile del crollo viene considerata proprio la rottura di uno dei quattro tiranti della pila 9. 

La rottura di uno dei quattro tiranti della pila 9 è considerata finora la causa più probabile del crollo.

Le indagini della Procura potrebbero avere così subito un’improvvisa accelerazione, malgrado il capo della Procura genovese abbia detto più volte di non voler dare in pasto all’opinione pubblica degli indagati a caso.

Nel frattempo, la procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone e la società Autostrade nell’inchiesta per il crollo di ponte Morandi.

Le altre accuse sono sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

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