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La polizia ha sventato una rete criminale specializzata nel traffico dei migranti

Secondo le testimonianze di un pentito, chi non pagava rischiava la morte e l’espianto di organi

Di TPI
Pubblicato il 4 Lug. 2016 alle 15:56

La polizia nelle prime ore del mattino di lunedì 4 luglio ha eseguito 38 fermi in diverse città italiane, smantellando un’organizzazione criminale internazionale specializzata nel traffico di migranti.

Fondamentali, nelle indagini svolte della polizia di Palermo, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia eritreo arrestato nel 2014 e condannato a 5 anni.

La rete era composta da 25 eritrei, 12 etiopi e un italiano, con cellule attive in Nord Africa, Agrigento, Palermo, Roma e diversi paesi europei.

Nel corso delle indagini è stata ricostruita la struttura organizzativa di una pericolosa rete criminale e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, proventi del traffico di migranti, ma anche il tragico catalogo degli orrori dell’organizzazione.

“I morti di cui si viene a conoscenza sono una minima parte”, ha spiegato il pentito agli investigatori, “tant’è che solo in Eritrea otto famiglie su dieci hanno avuto vittime”. E chi dopo essersi impegnato non aveva i soldi per pagare il viaggio, “veniva venduto anche per 15mila euro a gruppi, soprattutto di egiziani, che si occupavano di espiantare e vendere organi”.

Il network dei trafficanti in Libia, inoltre, “ha a disposizione armi in quantità, tra cui kalashinikov, pistole Makarov e altri generi di armi”. Inoltre, “per ogni certificato falso di stato di famiglia e di residenza di altri stranieri, il guadagno era tra i 500 e i 600 euro”.

Questi certificati falsi “consentivano ai titolari di avanzare, anche alla prefettura di Agrigento, domanda per il ricongiungimento familiare di altre persone che in questo modo potevano arrivare in Italia”. Sempre l’organizzazione si occupava di organizzare matrimoni di comodo, per regolarizzare migranti giunti dal mare.

Alcuni membri dell’organizzazione, inoltre, gestivano lo spaccio di Qat, una droga in foglie importata dall’Etiopia.

Nel corso dell’inchiesta sono stati, almeno in parte, ricostruiti i flussi di denaro provenienti dal traffico di migranti: la polizia ha sequestrato in una profumeria di Roma 526mila euro e 25mila dollari in contanti, oltre a un libro mastro con i nominativi di cittadini stranieri.

Contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria e associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tutti aggravati dal carattere transnazionale del gruppo criminale.

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