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Per San Valentino proseguite a oltranza, non ci siamo ancora stufate delle battute a sfondo sessuale

“A San Valentino mettila a 90°, a San Valentino mettiglielo in mano, a San Valentino falla venire!”. La campagna pubblicitaria di un negozio di elettrodomestici

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 13 Feb. 2017 alle 19:47

Qualcuno penserà che è un po’ come sparare sulla croce rossa o come voler vincere facile a tutti i costi. Altri diranno che è solo il pretesto per promuovere un femminismo spinto e qualunquista. 

Questa volta, però, ho deciso di farmi ugualmente un regalo – dato l’approssimarsi di San Valentino – soffermandomi sulla rapida carrellata dell’incredibile campagna pubblicitaria escogitata da Keyaku, un negozio di elettrodomestici calabrese che ha pensato di promuovere i propri articoli con una cartellonistica di tutto rispetto.

“A San Valentino mettila a 90°”, riferendosi alla lavatrice, “a San Valentino mettiglielo in mano”, “a San Valentino falla venire!” 

Normalmente non bisognerebbe indugiare o prestare il fianco a questo tipo di pubblicità che strizzano l’occhio ad un presunto italiano medio, ma questa speciale campagna di marketing merita almeno un piccolo commento. Fosse solo per l’imponente macchina di menti brillanti e fantasiose che deve essersi applicata con tanto ingegno e fatica per “partorire” – mi scuseranno il termine forse poco appropriato (poiché appartenente al genere femminile, meglio essere espliciti) – cotanta opera di ingegno e di intelletto, dalla simpatia accattivante e per nulla banale.

Eppure… Eppure qualche motivo esisterà se nell’anno del Signore 2017 c’è ancora chi punta su questo tipo di pubblicità. Un accenno di sorriso sarà venuto a più di una persona. Una risatina, moderata, sarà comparsa su più di un volto. D’altronde, perché essere pesanti?

E noi non vogliamo essere pesanti. Non sia mai detto che le donne non sanno stare allo scherzo, non sanno accettare un po’ di umorismo da camerata, non abbiano come unico desiderio nella vita quello di essere le protagoniste di un gioco di parole a sfondo sessuale che ha tutta l’aria di essere cementato nel dna italiano.

E infatti non è così: potete continuare a oltranza. Credo soprattutto che a non essersi stufate siano soprattutto quelle donne, magari proprio quelle calabresi, che da anni vivono sotto il ricatto di un marito violento, nella paura, nel terrore di dire una parola sbagliata per ricevere un ceffone, una tirata di capelli, uno sputo in faccia. 

E vi assicuro che ne esistono più di quante possiate immaginare. Ma loro saranno ben felici di accogliere la risata del compagno. Saranno ben felici di dissimulare un fastidio nel leggere l’ennesima volgarità. Saranno ben felici di vedere che nulla si muove, nulla cambia per le donne alle quali è riservato un posto in prima fila nella messa in scena del pubblico insulto alla femminilità e all’intelligenza.

Senza contare che la nostra massima aspirazione nella vita è quella di ricevere in regalo un ottimo elettrodomestico dal nostro uomo. Per la festa di San Valentino per giunta. Perché è chiaro che noi – con le nostre sole forze economiche – non siamo ancora in grado di acquistarlo.

Mentre nel nostro paese compaiono ancora cartelli di questo tipo, periodicamente si diffondono spot politici secondo i quali gli uomini italiani devono essere pronti ad imbracciare il fucile pur di difendere le loro italiche donne dall’invasione del violento nemico straniero. L’ondata dei migranti, nella fattispecie.

Ma dobbiamo davvero difenderci da questo, quando si ammette ancora l’uso di questo tipo di ironia?

Probabilmente quando questo non sarà più consentito, il nostro umorismo si sarà già impiccato con una corda. 

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