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La protesta dei Vigili del Fuoco dopo lo sgombero della pensionata 70enne a Roma: “Salviamo vite, non sfrattiamo anziane”

Costantino Saporito del sindacato Usb dei Vigili del Fuoco a TPI racconta del disagio vissuto dai vigili costretti dai superiori a far sgomberare le persone dalle abitazioni

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 28 Set. 2018 alle 11:16 Aggiornato il 28 Set. 2018 alle 11:19

“Noi siamo al servizio della gente, non delle banche. Ma te lo comanda il prefetto, hai paura di ritorsioni lavorative e allora lo fai, procedi ed entri a casa di una persona dicendole che deve lasciare la sua abitazione. Ma non è questo il nostro compito”.

A parlare è Costantino Saporito del sindacato Usb dei Vigili del Fuoco. A TPI Saporito ha commentato il ruolo dei vigili impegnati – sempre più di frequente – durante gli sgomberi delle abitazioni abusive. L’ultimo a Villa Gordiani, periferia est di Roma, dove una donna è stata sfrattata da un appartamento del Comune che aveva occupato abusivamente.

Come corpo dello Stato vi siete sempre occupati di sgomberi?

Sempre, il paradosso è che adesso qualcuno se ne accorge. Nel decreto sicurezza la parte legata alle occupazioni si è inasprita moltissimo, si sono messi dei paletti più chiari, non che prima fosse rosa e fiori.

Quali paletti?

La reclusione, il fatto di aver messo tre grandi argomenti insieme nel decreto sicurezza, per la prima volta mette nero su bianco che se qualcuno occupa uno stabile diventa un problema di ordine nazionale. E si lede un principio nazionale. Lo Stato dovrebbe comunque garantire una sistemazione alternativa. Quello che viene a mancare è il diritto alla famiglia. Pensiamo al caso che si è verificato pochi giorni fa a Roma in cui un’intera famiglia di immigrati è stata sfrattata e poi separata.

In base alla normativa, hanno proposto alla madre e ai fagli una sistemazione in una casa famiglia, e al padre la sistemazione in un centro d’accoglienza. 

Non vi sentite adeguati al ruolo che vi è stato assegnato?

Noi siamo al servizio della gente, non delle banche. Ma te lo comanda il prefetto, l’autorità, nonostante esistano delle disposizioni operative di soccorso dove si descrive esattamente il ruolo dei vigili del fuoco in caso di sgombero: io devo stare a debita distanza a guardare tutta l’area e se c’è un pericolo, intervengo, salvaguardando sia la persona, sia l’operatore stesso.

E invece vi si chiede altro?

Quando ci chiamano a snaturare ciò per cui nasciamo, ossia la nostra natura di soccorritori, e ci utilizzano per gli sgomberi perché sanno benissimo che noi non siamo soggetti alla violazione di domicilio, questo non lo accettiamo.

Questo è il vero gap. Se tu fai diventare i vigili del fuoco quasi un corpo di polizia, non ha senso.

Io, vigile del fuoco, non voglio e non devo entrare in questa storia. Non riesco ad accettare questo, nel merito del diritto all’abitazione. Non accetto che nel decreto sicurezza si parli dei vigili del fuoco come addetti all’antiterrorismo. Non mi piace che nel decreto si parli dei vigili del fuoco ribadendo il ruolo di difesa civile. Noi più che difesa civile siamo un bene sociale.

Cosa dicono i vigili che stanno facendo gli interventi?

Sono in forte imbarazzo, anche per quello di ieri a Roma. Da una parte devono seguire un ordine che è improprio, ma lo devono seguire perché altrimenti subiscono dei ricatti di tipo lavorativo. La colpa non è da dare ai vigili, ma da dare al funzionario che prende accordi con una prefettura e mette in imbarazzo dei colleghi nel fare questo tipo di lavoro.

Perché andare ad aprire una porta quando non c’è una situazione di pericolo non è applicare la legge.

Rispetto al ruolo di controllo che dovreste avere, vi viene fatto fare qualcosa in più?

Delle pressioni. Quando tu apri quella porta, sotto un ordine imposto, una volta che la porta è aperta da un vigile del fuoco può entrare chiunque. Per quello che so, per la mia esperienza io so che ho due opzioni: o sto salvaguardando te e la tua casa, o entrare a casa tua è vitale per salvaguardare la vita o il bene di un’altra persona. A quel punto io non sono soggetto alla violazione di domicilio. Ma questo non vuol dire che io domattina mi presento davanti casa tua e ti apro la porta di casa.

Sentite che state facendo qualcosa che va oltre il vostro ruolo?

Noi abbiamo due diritti universali e riconosciuti dalla Costituzione: il diritto alla casa e quello al lavoro. Quando si parla di sfratti, si parla dell’ultimo effetto, si dovrebbe fare un ragionamento su come si è arrivati agli sfratti. Come mai tante case sono sfitte e le gestiscono i palazzinari. O come mai una persona non riesce a pagarsi un affitto.

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