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Penalisti in rivolta contro il ministro Bonafede: esposto per il video “emozionale” su Cesare Battisti

Di TPI
Pubblicato il 17 Gen. 2019 alle 09:06 Aggiornato il 17 Gen. 2019 alle 09:16

“Una tra le pagine più vergognose e grottesche della nostra storia repubblicana”. L’Unione camere penali non ha mandato giù l’ormai famoso “video emozionale” con il quale il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha festeggiato sui social l’arrivo in Italia di Cesare Battisti. [Chi è e quali reati ha commesso] 

Ora, però, dalle critiche si passa ai fatti. Come avevamo “previsto” su TPI, pubblicando le immagini di Cesare Battisti circondato dagli agenti di polizia penitenziaria, mostrato alle telecamere, fotosegnalato e schedato, il ministro della Giustizia avrebbe violato l’articolo 114 del codice di procedura penale e l’articolo 42 bis dell’ordinamento penitenziario.

Ed è proprio facendo riferimento a questi due articoli che i penalisti romani hanno presentato un esposto contro i video diffuso sulla pagina Facebook ufficiale del ministro.

Per i penalisti romani si tratta di un’iniziativa che potrebbe configurare alcune violazioni di legge, tra le quali quella prevista dall’articolo 114 del codice di procedura  penale che vieta “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica” e quella prevista dall’art 42 bis dell’ordinamento penitenziario la quale prevede che “nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità”.

Ma oltre al possibile “illecito”, a preoccupare i giuristi è la deriva presa dagli esponenti politici, Alfonso Bonafede e Matteo Salvini (Interno) in testa: “È semplicemente inconcepibile” denunciano i penalisti “che due Ministri del Governo di un Paese civile abbiano ritenuto di poter fare dell’arrivo in aeroporto di un detenuto, pur latitante da 37 anni e finalmente assicurato alla giustizia del suo Paese, una occasione, cinica e sguaiata, di autopromozione propagandistica”. 

“I ministri Bonafede e Salvini” denunciano “hanno ritenuto di doversi presentare in aeroporto, dove erano stati zelantemente predisposti palchetti, per esibirsi in favore di telecamera, evidentemente al fine di acquisire nell’immaginario collettivo il merito di un evento frutto, come è ben noto, del lavoro ultratrentennale dei vari governi che si sono succeduti nel tempo, al pari delle forze di polizia e dei servizi di sicurezza e di intelligence”.

Insomma – si sottolinea – è “addirittura sconcertante che il Ministro della Giustizia abbia diffuso un video, con sinistro commento musicale, titolando di ‘una giornata indimenticabile’; e non ci sono state risparmiate foto ricordo del detenuto, con due agenti della polizia penitenziaria al fianco, in spregio di espliciti divieti normativi”. 

Per questo l’Unione delle Camere Penali Italiane parla chiaramente di “pagina umiliante e buia di malgoverno, che rappresenta nel modo più plastico e drammatico un’idea arcaica di giustizia ed un concetto primitivo della dignità umana, estranei alla cultura del nostro Paese”.

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