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Chi è Paul Köllensperger, l’ex imprenditore grillino che ha sorpreso l’Alto Adige

La sua lista civica di centro, senza legami con partiti e presentata a pochi mesi dalle elezioni, è stata la seconda più votata

Di Marta Facchini
Pubblicato il 23 Ott. 2018 alle 07:02 Aggiornato il 23 Ott. 2018 alle 07:45

È un ex grillino l’uomo rivelazione delle elezioni in Alto Adige. Paul Köllensperger, il dissidente del Movimento 5 Stelle, si è presentato con una lista civica, senza storia e senza legami con partiti o movimenti, ed è riuscito a conquistare il centro.

Il suo Team Koellensperger è ora la seconda forza in consiglio comunale, dove ha ottenuto il 15,2 per cento dei consensi. La Südtiroler Volkspartei (Svp) ècalata al 41,7 per cento e la Lega ha registrato un boom ma si è fermata al terzo posto con l’11,1 per cento.

“Si tratta di un enorme successo che per certi versi si stava delineando nei contatti che abbiamo avuto con i cittadini in campagna elettorale”, ha commentato Köllensperger all’indomani del voto.

“Con questo risultato diventiamo parte integrante dello scenario politico altoatesino e diremo la nostra anche nelle elezioni comunali del 2020. Siamo la nuova Volkspartei”.

Sposato e con una figlia, l’imprenditore informatico 48enne era stato eletto cinque anni fa come unico rappresentante dei cinque stelle in consiglio provinciale. Periodo in cui è diventato un punto di riferimento per molte realtà presenti sul territorio, come i movimenti ambientalisti che si battono contro l’abuso dei pesticidi in agricoltura.

Köllensperger ha messo insieme una lista molto forte e lo scorso luglio, a poche settimane del voto, è uscito dal Movimento perchè non condivideva le regole per la scelta dei candidati, considerate troppo limitative in quanto vietano la candidatura ai non iscritti alla piattaforma Rousseau.

Un allontanamento non traumatico, come sottolinea il bolzanino, che ha voluto mantenere nel simbolo della sua lista il colore giallo, che continua a legarlo al passato. La sua fuoriuscita ha portato con sè un consistente numero di attivistici storici del M5S che, senza molti dei suo esponenti, è riuscito a ottenere solo il 2,4 per cento dei voti.

Mentre tutti guardavano a destra, Koellensperger ha conquistato il centro. E ha convinto gli elettori più moderati, quelli che si sono allontanati dal modello della destra secessionista che in campagna elettorale ha puntato sulle questioni del doppio passaporto, ovvero la proposta di Vienna di concedere la cittadinanza austriaca agli altoatesini di lingua tedesca e ladina.

“Per troppo tempo l’Alto Adige è stato governato da un unico partito”, ha dichiarato Koellensperger, senza escludere una giunta con i Verdi ed eventualmente con il Partito Democratico.

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