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“Mio figlio è onesto, la responsabilità è mia, lasciatelo stare”: parla il padre di Di Maio

Di Laura Melissari
Pubblicato il 30 Nov. 2018 alle 09:04 Aggiornato il 30 Nov. 2018 alle 09:04

Il padre di Antonio Di Maio è intervenuto per difendere suo figlio Luigi, dopo la vicenda sul lavoro nero e gli abusi edilizi portata alla luce dalle Iene. (Qui abbiamo spiegato cosa è successo).

Antonio Di Maio si assume la responsabilità degli errori nella vicenda dei sequestri di alcuni beni sul terreno di sua proprietà. “Mio figlio giustamente ha preso le distanze dagli errori che ho commesso. Non ha fatto nulla per favorirmi o nascondere fatti e ha fatto bene. È una persona onesta”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera.

“Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa. Non era a conoscenza di nulla. Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli”.

Per quanto riguarda il lavoro nero, Antonio Di Maio si è detto dispiaciuto e afferma di non averne mai parlato in famiglia. “Ho affrontato momenti difficili da solo, senza parlarne coi miei familiari perché non volevo si preoccupassero. Sono pronto a rispondere dei miei errori. Ma dovete lasciar stare la mia famiglia, i miei figli che non c’entrano nulla con tutto questo”.

“Tenevo molto a questa attività. Volevo lasciare qualcosa ai miei figli. Luigi non ha mai gestito questa azienda, ne era solo socio”, ha proseguito Di Maio padre.

La vicenda degli abusi edilizi

La mattina del 29 novembre gli agenti della Polizia municipale si sono recati a Mariglianella (Napoli) nello stabile di cui è proprietario, al cinquanta per cento, il padre del vicepremier Luigi Di Maio, Antonio.

Alla vista dei giornalisti diverse persone hanno invitato i cronisti ad allontanarsi: “Di Maio è l’orgoglio della nostra nazione”.

Gli agenti della Polizia municipale hanno parzialmente sequestrato il terreno a Marignanella posseduto al 50% dal padre del vicepremier Luigi Di Maio, Antonio, sede della impresa di costruzioni di cui era titolare.

“Abbiamo sequestrato delle aree per la presenza dei rifiuti inerti e abbiamo preso le misure sugli immobili presenti per le verifiche con l’ufficio tecnico”, spiega Andrea Mandanici, comandante della polizia municipale di Mariglianella che ha effettuato il sopralluogo.

Gli agenti stanno inoltre verificando se tre manufatti all’interno del terreno al civico 69 di via Umberto siano abusivi o meno.

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