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    Un ospedale della Germania cerca medici italiani: contratto per 5 anni a 4.400 euro al mese e un alloggio pagato

    La struttura di Hagen, nel nord del paese, terrà le selezioni dei medici italiani il prossimo 25 e 26 febbraio, a Roma. Sarà possibile candidarsi entro il 18

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 30 Gen. 2019 alle 11:44 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:35

    Un ospedale tedesco è a caccia di medici, italiani. 4.400 euro al mese e alloggio pagato per tutta la durata del contratto, ovvero i cinque gli anni di specializzazione. L’ospedale in questione è quello di Hagen, nel nord della Germania, a pochi chilometri da Colonia e dal confine con i Paesi Bassi.

    Insomma, un’offerta davvero allettante per i giovani medici appena usciti dalle università italiane. Se a spaventare è la lingua, nessun problema: sapere il tedesco non è un requisito imprescindibile. Infatti, sarà l’ospedale stesso a garantire un corso di lingua ai medici, con un piano di integrazione previsto per tutti i nuovi arrivati,

    La struttura di Hagen conta ben 3mila dipendenti e mille posti letto. Una realtà all’avanguardia che attira non poco gli aspiranti medici italiani. E infatti l’offerta di lavoro dell’ospedale teutonico è diventata subito virale, raccogliendo già tantissime adesioni. Le candidature per lavorare nell’ospedale tedesco sono aperte fino al 18 febbraio. Qualche giorno dopo, il 25 e 26, ci saranno le selezioni, a Roma.

    Per ora a inviare più domande sarebbero stati i medici campani. Certo, non è tutto oro quello che luccica e, dalle pagine del Corriere della Sera, arriva l’avvertimento del presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti.

    Il problema dei medici neolaureati in Italia

    “Se non cambiamo rotta andiamo incontro a una catastrofe. Già oggi i ragazzi che noi formiamo, e sono signori medici, si vedono spesso costretti a fare le valige e partire. Parliamo di giovani che dopo la laurea non hanno la garanzia di poter ottenere una borsa per la specializzazione e che, troppe volte, sanno già di dover lavorare come precari per anni e anni”, ha detto Scotti.

    “Con l’autonomia differenziata avremo un fenomeno ancor più preoccupante, una fuga di medici che dalle regioni più povere sceglieranno legittimamente sistemi con maggiori capacità di spesa. Tutti i migliori professionisti andranno a lavorare nelle strutture, anche pubbliche, del Nord Italia. O comunque di quelle regioni ‘ricche’ che potranno offrire condizioni contrattuali migliori”, ha aggiunto il presidente dell’Ordine.

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